martedì 7 aprile 2009

Servizi di collegamento tra Milazzo e le Isole Eolie: la politica delle piccole cose.

Abbiamo letto con molto interesse la lettera appello del Presidente della Federalberghi delle Eolie, con la quale si chiedono una serie di interventi “attivabili nel medio periodo, che consentirebbero il miglioramento della qualità del servizio per visitatori e residenti”.
Certo, fa una certa impressione leggere queste richieste in un paese che per dirla in politichese si autodefinisce “a vocazione turistica”.
Ma d’altra parte noi del Cantaro lo avevamo scritto: “Le isole non sono uno spettacolo per tutti, arrivarci è una missione, una fede, bisogna crederci fino in fondo e anche oltre”.
Grandi convegni, partecipazione alle borse del turismo più importanti d’Europa saranno anche utili, ma è sull’efficienza dei servizi all’utenza che si gioca la partita, sulla scelta di un posto piuttosto che un altro.
Dovremmo arrossire un po’ tutti pensando che l’immaginario di chi legge notizie del genere và più ad un paese del terzo mondo, che sta cercando di organizzarsi, piuttosto che ad uno dei fiori all’occhiello del turismo made in Italy.
Eppure “quaggiù” è ancora necessario chiedere, pensate, che i passeggeri in transito possano essere informati sulla situazione degli aliscafi in arrivo o in partenza, oppure che si diano informazioni nel caso in cui ci sia una sospensione o una riduzione delle corse, possibilmente (udite,udite) con un annuncio anche in inglese.
Oppure chiedere di dotare gli imbarcaderi di un pannello, come avviene in tutti i posti dove interessi il turismo, che indichi gli orari di arrivo e partenza dei mezzi .
Ma chiedere che gli imbarcaderi abbiano delle pensiline in grado di riparare i passeggeri dalla pioggia e dal sole (pensa un po’) o adeguare in maniera più funzionale le passerelle anche per rendere possibile l'accesso ai disabili (perché anche loro vanno in vacanza), vi sembrano cose da fantascienza o da paese civile?
E che ne pensate se il terminal di imbarco (pronto ma ancora chiuso) possa offrire una serie di servizi quali: armadietti-deposito bagagli, servizi igienici, carrelli per bagagli?
Oppure risolvere la dolente nota della non sempre efficace gestione delle relazioni con il pubblico (per dirla con un eufemismo) da parte delle biglietterie, Siremar in testa.
Cercando di far capire agli operatori che non stanno facendo un piacere all’utente nell’emettere un biglietto o che non è colpa sua se non è italiano e dunque meritevole di essere trattato come uno scemo.
Che bisognerebbe smetterla di affiggere cartelli in stile “torno subito” oppure “oggi è in vigore il piano a due, domani quello a tre” ed aprire 15 minuti (quando va bene) prima della partenza dei mezzi.
Ecco, cari politici: questo è il quotidiano, queste sono le “piccole cose” che si potrebbero fare a costo quasi zero, ecco il caso classico in cui un’associazione di categoria si sostituisce alla politica facendosi portavoce di istanze e richieste che dovrebbero essere il pane quotidiano “della politica”, quella vera, quella che per dirla con una definizione classica si occupa dei bisogni della “polis”.
Ma a voi interessa l‘apparire piuttosto che il fare. Giustamente.

1 commento:

  1. Ma cari Signori, non vi sembra di chiedere troppo a questi nostri poveri politici?

    RispondiElimina