venerdì 24 aprile 2009

Diatriba UNESCO: le puntualizzazioni degli amministratori

Dopo le prime reazioni che abbiamo raccolto a caldo, lentamente la polemica lascia il posto alle cose concrete (progetti e idee), che vengono messe a fuoco con maggiore chiarezza.
«La nostra – dicono – non vuole essere una polemica fine a se stessa, in quanto l’elenco dei progetti che in questi anni non si sono concretizzati, a causa di questi assurdi vincoli, si allunga sempre di più.
«A cominciare dalla chiusura delle spiagge “bianche “di Lipari che erano un’attrazione turistica mondiale, immortalata anche dal cinema. Ci sono state tolte perché inquinavanp (?), ma sappiamo tutti che la trasparenza dell’acqua marina (definita da più parti “I Caraibi di Lipari”, per via delle trasparenti tonalità turchine) è la stessa sin dai tempi dell’eroe sempre “teso” al futuro e cioè Ulisse.
«Avevamo proposto, in alternativa, un progetto di riconversione delle cave di pomice di Monte Pelato in comprensorio sciistico. Un’idea che avrebbe sconvolto il modo di fare sci e avrebbe allungato la stagione turistica. Provate ad immaginare di poter e scendere con gli sci dalle piste di pomice e poter poi continuare a sciare in mare senza praticamente soluzione di continuità, ma non se ne è fatto nulla; era già stata creata persino una società a capitale misto, la POMISCIARE s.n.r..
«Anche il progetto di terrazzare a gradoni la costa di Pollara, nell’Isola di Salina, per rendere fruibile l’incantevole baia e sottrarla definitivamente all’erosione marina è stato affossato. E anche qui la realizzazione era a portata di mano con costi accettabili, in quanto il lavoro di sbancamento poteva essere affidato alle ruspe di Ditte locali..
«Nel laghetto di Lingua si era pensato di fare svolgere delle regate per barche a vela (categoria laser) ed inserire queste manifestazioni nel calendario delle regate internazionali. I costi erano molto contenuti, bastava solo dragare il basso fondale, ma anche qui gli scavi romani e le saline hanno affossato tutto, per non parlare poi di una funivia che da Valdichiesa avrebbe portato i turisti fino al rifugio di Monte Rivi … e l’elenco potrebbe continuare.
«Poi, però, tutti si lamentano che non c’è lavoro, non c’è sviluppo e che le Amministrazioni non pensano a tutte queste cose… Ma se abbiamo le mani legate!.
«Ma questi signori sappiano che nel corso dei secoli non ci siamo mai piegati a nessuno dei popoli che sono passati da queste terre: dai Siculi agli Ausoni, dagli Eoli ai Cnidii, dai Romani ai Normanni e agli Aragonesi, perché il futuro nostro e dei nostri figli deve rimanere nelle nostre mani».

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