domenica 5 aprile 2009

Progetto “INTERRAMUS”: la casa del futuro

La storia della casa, ebbe inizio con la storia dell'agricoltura, quando gli uomini diventarono sedentari.
Cominciarono infatti a sentire l'esigenza di costruirsi un'abitazione solo nell'epoca in cui impararono a coltivare la terra, poiché quando conducevano una vita nomade si limitavano a cercare rifugio nelle grotte o nei ripari naturali.
Le prime abitazioni furono delle CAPANNE, che sfruttavano un’intelaiatura di legno ricoperta di frasche ed avevano forma ovale o circolare.
Un'altra abitazione antica è la PALAFITTA, che si trovava in terreni soggetti ad allagamenti, paludosi o presso le rive dei laghi.
Quando a partire dal secolo VIII° a.C. nell'Italia meridionale si insediarono delle popolazioni provenienti dalla Grecia, LE CASE GRECHE mantennero la tecnica costruttiva d’origine, di forma quadrata con mattoni crudi.
Le CASE ROMANE erano di due tipi: la DOMUS, che era l'abitazione dei ricchi, e l'INSULA, una casa condominio in cui abitavano i borghesi e i poveri..
Le CASE MEDIEVALI erano completamente diverse: ogni classe sociale viveva in abitazioni di tipo diverso; i ricchi nobili abitavano in palazzi spesso fiancheggiati da una terra, mentre gli appartenenti alla classe sociale più povera non ne possedevano nemmeno una.
Le CASE DELL'OTTOCENTO e quelle dell’ETA MODERNA hanno seguito gli sviluppi del progresso, con modelli urbani sempre più raggruppati sulla scia della rivoluzione industriale.
Caratteristica comune per tutte queste abitazioni è quella di svilupparsi sopra il livello del terreno e dunque in altezza.

Questo breve excursus ci serve ad introdurre meglio l’argomento: LA CASA DEL FUTURO.
Diverse sono le soluzioni allo studio:quella che prendiamo in esame è il progetto “INTERRAMUS”.
Il progetto è in via avanzata di sperimentazione da diversi anni in alcune isole del basso tirreno a basso impatto amministrativo e si sta sviluppando con ottimi risultati.
L'assenza di invasività, anche amministrativa, è la base concettuale su cui a sua volta si basano queste potenziali case del futuro.
L’integrazione all'interno di un paesaggio naturale, i bassissimi consumi energetici, unitamente alla salvaguardia ambientale, sono le caratteristiche che meglio definiscono questo progetto.
Il nome “INTERRAMUS” è significativo, in quanto richiama quel senso di protezione e di nascondimento che nelle epoche antiche era proprio delle zone da proteggere.
La possibilità di far nascere questi edifici a sorpresa su ogni parte di un territorio senza che altri se ne possano accorgere rimane l’intuizione più geniale di questo progetto, la vera carta vincente.
Questo coraggioso progetto si configura come un modello perfetto per la casa di domani, adatto ad essere inserito nelle aree suburbane o di campagna, poiché permette al paesaggio naturale di rimanere in gran misura intatto ed inviolato per tre ordini di motivi:
Innanzi tutto perché a occhio nudo quasi non si vede: la costruzione è infatti quasi completamente interrata e, si accosta agli elementi naturali senza sopraffarli. In secondo luogo perché non ha bisogno di autorizzazioni preventive ma solo a posteriori, quando
terminati i lavori potrebbe essere eventualmente individuato.
In terzo luogo perché ognuno può sfruttare la conformazione naturale del terreno o in caso di una zona completamente piatta può predisporre lo stesso per la costruzione dell’interrato.

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