domenica 19 aprile 2009

I Sindaci in ritiro: parla il tecnico

Ormai la notizia è trapelata: i Sindaci delle isole minori siciliane terranno un prestigioso convegno a Salina.
Il luogo in cui si sarebbero dovuti preparare durante la settimana, tatticamente e spiritualmente, doveva rimanere top-secret. Ma al Cantaro non la si fa! Dopo aver indagato a fondo, abbiamo dato tempestivamente notizia che i primi cittadini si sarebbero recati in gran silenzio a Valdichiesa, luogo di culto eoliano plurisecolare.
Abbiamo voluto contattare un tecnico che in quest’ultimo periodo si è dimostrato una specie di “tuttologo”, distinguendosi ovviamente per le sue magistrali lezioni tattiche. La scelta di questo personaggio non è stata causale: profondamente religioso (ecco l’accostamento col Santuario), proviene da un paese straniero e perciò guarda ai nostri avvenimenti con relativo disinteresse.
Una figura obiettiva quindi, che nella sua carriera ha fatto della motivazione mentale il proprio cavallo di battaglia.
Vista la grande popolarità ed il momento estremamente delicato della sua carriera, ha chiesto il più totale anonimato. Per una volta, facciamo uno strappo alle regole.

Mister, le sembra che questa “squadra” sia completa… oppure Lei avrebbe aggiunto qualche uomo maggiormente fidato?
«Perché mi fai questa domanda – attacca lo stratega sornione, puntando beffardo l’indice –, forse che tu pensi che io do risposta di circostanza? No, assolutamente! Io dico quella che io penso! E dico che in questi giorni i primeri cittadini delle isole hanno parlato tanto di orgoglio, di partita della vita e di occasione che non può essere persa sennò si perde tutto a mare. Perché loro dicono questo? Dice queste parole solo chi sa di non aver dato il massimo durante i propri impegni. E a me pare che loro hanno fatto tutto il possibile era nelle loro possibilità. O forse no?».

Lei è abituato a vincere grandi sfide, soprattutto quando si trova sottopressione. Che consigli può dare, per questo ritiro?
«Io dico sempre che prima di tutto bisogna essere “uomini”. Tu pensi che esiste al mondo giornalista più bravo di te? Allora non lavoreresti nel mio staff! Io non penso di essere il migliore al mondo, ma penso che nessuno al mondo sia migliore di me! Vengo pagato per questo, ma lo devo dimostrare giorno per giorno. Ora ci sono alcuni primeri cittadini che pensano di essere i più bravi e i più belli… ma non hanno ancor dimostrato niente! Dove sono i risultati per i trasporti, le conseguenze delle belle parole? Non mi basta che loro siano così come sono. Hanno un grande potenziale, io dico. Se tra due anni le isole rimarranno degradate ed isolate come ora, loro saranno solo normali sindaci, come ce ne sono tanti. Sarà una grande sconfitta».

Ma in definitiva, giorno 26 lei cosa farebbe se fosse al posto loro?
“Non puoi chiedere questo a me! Se volevo fare sindaco non facevo allenatore, claro! Io dico solo che anche in mio paese c’è una Fede molto forte per la Madonna e secondo me questo ritiro è stato scelto nel posto giusto al momento giusto. Ora loro devono dimostrare di essere gli uomini giusti per la situazione giusta. Devono essere “speciali”, perché la gente li ha voluti per essere rappresentati con dignità! Non sentire nessuno amico che potrebbe essere falso, ma solo loro coscienza di onesti Amministratori e quindi dormire in pace con sé stessi. Io farei esattamente così… Mica sono un pirla!”.

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