lunedì 25 maggio 2009

L’Arte di fare il pane… e di saperlo mangiare

Da quanto emerso dai commenti lasciati dai sempre più numerosi lettori del Cantaro, pare che saper fare il pane sia ritenuta un’Arte con la lettera maiuscola, un sapere prezioso maneggiato (purtroppo) anche da chi in realtà il suo mestiere non lo sa fare per niente.
Nell’ampio dibattito politico sul Comune di Leni, infatti, i mugugni sulla qualità di alcuni ingredienti, addirittura la scarsa presenza della farina nell’impasto o la pessima cottura del prodotto, hanno preso il posto del tema dominante.
Segno che il problema è stato sottovalutato ed oggi si presenta più grave di quanto si pensasse.
Di questo malcontento, di come fornire un buon alimento e di tanto altro, ci ha parlato il Maestro dei forni a legna Pierre La Baguette di Carcassonne, vincitore della Pala d’argento a Cannes e dello Sfilatino d’oro a Trieste, oltre ad essere stato nominato più volte Gran Mugnaio d’Europa a Bruxelles.

Monsieur La Baghette, ha letto tutti i commenti di protesta lasciati dai lettori? Che idea si è fatto in proposito?
«Ho letto, ho letto» ha detto il Maestro in perfetto italiano, con una sfumatura leggermente meridionale. «Non ho parole! Se quanto scritto è vero, parliamo di una persona priva di qualsiasi sensibilità spirituale!».

Andiamo, non le sembra di essere eccessivamente severo? Magari si tratta solo di accuse infondate.
«Forse mi sono lasciato trasportare e quindi chiedo scusa. Ma se fosse tutto vero, lasciare il pane crudo significa non “accalorarsi” per la causa che si è deciso di sposare; risparmiare sulla farina è un chiaro segno di non voler mettere qualcosa di proprio in certi buoni propositi… E così via”.

Insomma, “dimmi come fai il pane e ti dirò chi sei”.
«Mais oui! Il vantaggio di essere entrati in Europa è anche quello di avere aperto le strade più disparate ad un modo globale di affrontare i nostri atteggiamenti».

Quantomeno, ci sono dei buongustai che fanno sentire la propria voce.
«Sì, certo… Ma speriamo che non si tratti solo di Mancia pan à tradiment, come diciamo nel meridione francese».

14 commenti:

  1. in mancanza di meglio, possiamo chiedere al consigliere comunale di fare il pane...
    lui così buono e dedito alla cittadinaza lo farà per sè e per i suoi elettori.... buonissimo!!! sicuramente ben cotto "accalorato"
    hi hi hi

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  2. in mancanza di meglio possiamo sempre chiedere al consigliere comunale di fare il pane... per sè e per i sui elettori!!!
    lui così dedito alla cittadinanza alle leggi lo farà buonissimo !!!! sicuramente "accolorato"
    hihihi

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  3. fate fare il pane a rossodisera!!!!!!
    ma poi chiamate al centro antiveleni!!!!
    il cummenda

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  4. nooooo!!!!!! fagli fare l'infornatore......
    il liparoto

    ciao cummenda

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  5. anzi chiamate a du strunzu du fiorentino almeno lavora........
    il liparoto

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  6. ti dico che se fai lavorare al fiorentino.....il pane se lo vanno a comprare a lipari
    il cummenda

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  7. affiatati come sempre .....cummeda
    il liparoto

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  8. no...... non chiamarmi cosi.....che qualcuno s'incazza
    perfavore

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  9. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  10. certo......eja eja al lala la
    il liparoto

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  11. non scadiamo nel turpiloquio, perchè il troppo livore non permette di degustare il pane con il dovuto rispetto!!

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  12. perchè non vi mettete a dieta ?
    PALLE DI LARDO!!!!!!!!!!
    AHAHAAHAHAHAHAAHA!!!!!!!!!!!
    BELTEMPOSISPERA

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  13. visto che, da quando stai frequentando il corso di francese, ti dai ai francesismi, caro venditore del "ca...ntero", voglio ditri : onni soit qui mal y pense....

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