
«La zona di emissione» ci spiega il Direttore del Centro, Prof. Pugnattone «è stata localizzata nei pressi dello Scalo Galera ed ha toccato il punto di massima criticità intorno alle 00.13(nella foto).
Il fenomeno al momento è rimasto isolato e dopo questo picco non ci sono state ulteriori “emissioni”.
Un peccato, visto che proprio in questi giorni erano state nuovamente assegnate proprio all’Isola di Salina le 5 vele, a testimonianza dell’ottima politica ambientale svolta dalle amministrazioni dell’Isola.
Queste emissioni – rassicura il professore – non sono assolutamente nocive, ma l’alta concentrazione in zone limitate può dare atto a fenomeni spiacevoli e indesiderati, quali irsutismo e prurito diffuso».
Il feromone, si sa, è volatile, fluttua nell'aria e turba le percezioni sensoriali di chi lo respira. Per di più le zaffate sono per noi inodori e dunque non sollecitano l'olfatto.
Il fatto che proprio in quelle zone era in atto una festa con musica, e dunque ampia sudorazione e allentamento dei freni inibitori, può aver concorso a determinare questo picco.
Terminata la serata il fenomeno non si è più verificato; ciò confermerebbe questa tesi.
Recenti studi confermano inoltre come spalmando il feremone su un davanzale gli insetti accorrono in gran numero; una volta il fenomeno era uguale anche per gli uomini, ma ormai per motivi d'igiene, lavando e deodorando i punti nevralgici, l’effetto è molto limitato.
Ma quando, per motivi come quelli sopra accennati, si ricreano le giuste condizioni ambientali, ecco allora esplodere gli effetti del feromone. Anche se, occorre precisare, nessuna evidenza solida ha mai dimostrato che i feromoni umani possano cambiare il comportamento di individui dell'altro sesso.