venerdì 12 giugno 2009

Smaltimento rifiuti: un’equipe giapponese sullo Stromboli.

I rifiuti sono ormai diventati una vera emergenza planetaria e le polemiche su come smaltirli occupano quotidianamente le pagine di tutti i giornali.
Una delle ipotesi più controverse, ma anche la più affascinante, è quella di utilizzare i vulcani come inceneritori naturali.
È di questi giorni la notizia che un gruppo di vulcanologi giapponesi guidati dal prof. Toneshi Laso ha condotto degli esperimenti nell’isola di Stromboli, proprio per verificare la fattibilità di questo tipo di smaltimento.
Il principio su cui si basa il progetto è che i vulcani attivi sono come enormi forni con capacità di vaporizzare i rifiuti grazie alla lava e senza emissioni di fumi che siano più dannosi rispetto a quelli prodotti dal vulcano.
Gli studiosi giapponesi, muniti di sofisticati strumenti di ricerca, sono rimasti in cima per 5 giorni, allestendo un vero e proprio laboratorio .
L’esperimento del professor Toneshi Laso consisteva nel lanciare dentro il cratere dei sacchetti del peso di 1 Kg. pieni d’immondizia. Gli studiosi avevano attentamente selezionato i tipi di rifiuti (circa 100 kg) e li avevano caricati fino alla sommità del vulcano.Ad ogni prova veniva cambiata la tipologie di rifiuti, l’angolazione e l’altezza del lancio.
Nei contenitori sono stati sistemati dei piccoli rilevatori che prima di dissolversi al contatto col magma hanno trasmesso dati che possiamo definire sorprendenti.
I sacchetti si sono disgregati dopo soli due secondi dal lancio: vaporizzati.
Ma la cosa più importante è che questo “svampamento”,non ha prodotto alcun tipo di fumo né odori molesti.
Stanchi ma felici, abbiamo incontrato il Prof. Toneshi e la sua equipe al ritorno da questa missione .
Professore abbiamo visto la soddisfazione per i risultati sperimentali raggiunti; ma in cima questi rifiuti come ci arrivano?
«Intanto sgombriamo il campo da ipotesi fantasiose: non occorrono né aerei e né elicotteri per immettere i rifiuti nel vulcano.
Il nostro progetto prevede la costruzione di una piccola centralina termoelettrica di sollevamento e di un condotto (o canna) dove incanalare i rifiuti.
Una volta arrivati via mare i rifiuti vengono “intubati” in questi condotti e pompati in cima. Per migliorare l’efficienza dello smaltimento abbiamo previsto due opzioni: una canna o due canne.
Un sistema semplice a basso impatto ambientale, ove si pensi che la centralina si autoalimenta con l’energia prodotta dallo smaltimento, che “le canne” possono essere mimetizzate lungo i costoni sabbiosi e non provocare alcun problema né agli abitanti, né agli escursionisti».
Insomma, per il professor Toneshi Laso questa catarsi vulcanica porterebbe in un batter d’occhio a risolvere il problema dei rifiuti.

5 commenti:

  1. Non c'è niente da fare! Questi giapponesi sono proprio avanti anni luce. Peccato che il cratere di Pollara sia ormai spento: pensa a quanta munnizza ci si poteva bruciare...

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  2. Ci dispiace per chi possa pensare una simile baggianata per quanto riguarda il cratere di Pollara, sicuramente definirlo disfattista è dire poco.
    Adesso è la munnizza
    la prossima sarà un resort a 8 stelle...
    e poi piscine e campi da golf
    Pollara fa gola, lo sappiamo bene
    Pollara è così da millenni e non si tocca
    Pollara ai Pollaresi
    Pollaresi del mondo uniamoci
    Difendiamo la nostra unicità da queste volgari speculazioni
    NATT (Nuova Associazione Tramonti e Tramontati)

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  3. Sono quello che ha scritto la baggianata. Speravo si capisse che era ironica. Non sono pollarese, ma Pollara è uno dei miei luoghi dello spirito.
    P.S.: Potrei iscrivermi al NATT in qualità di tramontato?
    Cordialità

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  4. Cari amici, chiunque si può iscrivere al NATT, ma ci sono alcune fondamentali condizioni che vi comunichiamo di seguito.
    Prima di tutto bisogna obbligatoriamente rispettare queste 2 regole principali:
    1) mangiare almeno 10 capperi al giorno per tutti i santi giorni dell'anno
    2) non aver in passato e non frequentare per il futuro minorenni
    Una volta rispettate queste due condizioni fondamentali, bisogna aver rispettato anche almeno una di queste condizioni:
    a) aver pensato che è meglio assistere a un tramonto a Pollara che desiderare un giro a via Montenapoleone
    b) aver bevuto almeno una volta nella vita un Pastis di Marsiglia
    c) aver detto qualche volta "andate tutti a quel paese e io vado o resto a vivere a Pollara";
    Queste sono le semplice condizioni per far parte della nostra "NATT"
    Se interessati sarete contattati per la prossima assemblea pubblica dell'associazione alle "Balate"

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  5. Caro Cantaro
    tu che sei un contenitori di rifiuti per eccellenza!!!
    mi puoi dare un chiarimento sulla raccolta differenziata?
    Dove si deve mettere un avvocato di Messina che, denunciato per abusi (sulle belle balate di Pollara) si permette di far picchiare dalle sue guardie del corpo il denunciante, davanti al figlio di 8 anni, e di intimidire i testimoni?
    Mi chiedo da quando e come questa bella isola sia diventata un ricettacolo di prepotenti mafiosi in via di espansione?
    Voi ne sapete niente?
    in attesa di chiarimenti
    porgo i miei cordiali auguri per una sempre più incisiva SATIRA
    il vento di grecale

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