
La risata, così come il sorriso, sono processi in cui, in risposta a un determinato stimolo che viene percepito “comico”, si produce un vissuto di piacere.
Tra i singoli individui esiste una estrema variabilità sia nel modo di articolare le risate, sia nella maggiore o minore suscettibilità agli stimoli umoristici. Quest'ultimo aspetto è correlato sia alle proprie disposizioni personali, sia all'ambiente in cui si è stati allevati.
Inoltre, più le abilità cognitive e intellettive sono affinate, tanto maggiore sarà la preferenza per un numero più ampio di stimoli umoristici e per una loro più profonda complessità.
Se avete seguito il nostro blog, divertitevi a scoprire a quale personalità appartiene il vostro “sens of humour”:
Gli estroversi: preferiscono le battute semplici e a sfondo sessuale.
Gli introversi: le battute più complesse e le storie non a sfondo sessuale.
I fatalisti: prediligono l'umorismo aggressivo, che si esprime, ad esempio, in commenti contro particolari gruppi, classi sociali o categorie professionali, che li fa sentire superiori e consente loro di scaricare le tensioni.
Gli innovatori: apprezzano lo humour a sfondo sfumato, incerto e passibile di interpretazioni differenti.I depressivi: si definiscono poco spiritosi, ridono raramente, preferiscono la comicità basata sull'equivoco e tendono a ridere in situazioni imbarazzanti.
Gli esaltati: si definiscono spiritosi, ridono compiaciuti della battuta, gesticolano e percuotono con entusiasmo tutte le persone vicine, coinvolgendole in una ilarità collettiva simile alla pazzia.
Gli esuberanti: preferiscono fare ridere, in quanto gradiscono essere al centro dell'attenzione. Amano gli articoli comici, la satira sportiva.
I carismatici: preferiscono lo “humour passivo”, cioè le situazioni in cui gli altri li facciano ridere, gli stimoli umoristici basati su situazioni ambigue, i giochi di parole, l'autoironia, la satira politica e gli eventi buffi della vita quotidiana.
I conservatori: non amano lo humour basato sulle incongruità e a connotazione sessuale, che spesso sfocia nei “nonsense”.
..ma voi del cantaro usate i blog degli altri? E io che pensavo che avevate la virtù di fertile fantasia ed immaginazione...
RispondiEliminahttp://allen-nella.blogspot.com/2008_06_01_archive.html
Vergogna!! copiato pari, pari
RispondiEliminaandate nel sopra elencato e vedrete
Bah.. cantari sempre più .. cantari
Ma a me non pare affatto copiato pari pari! Sarà che invece hanno attinto entrambi dalla stessa fonte?
RispondiEliminaVi consiglio di leggere "Ridere è una cosa seria" Mondadori Editore di Donata Francescato.
RispondiEliminaNon sembra copiato pari pari? Scherzi?
RispondiEliminaForse sei uno del cantaro che si difende?
Ma se quello è un post che risale al 20/06/2008 (una anno addietro). magari anche loro hanno copiato ed incollato....ahahahah.
..Ma scusate uno degli autori del cantaro non è uno che per mestiere scrive?????
Certo è che di PLAGIO se ne parla sin dai tempi di Plauto e Terenzio, sino ad arrivare a Moliere e D'Annunzio per finire ad U.Eco e tanti altri ancora.
Ma qui altro che plagio....questo è un copia ed incolla dell'epoca dei computer.
Quanto meno chi faceva plagio aveva il buon senso di: rivedere, rimodulare, rivisitare e rubacchiare in modo personale le opere di un artista per poi farsela sua, ma sempre col beneficio del dubbio.
Minchia!!!! ma qui c'è un copia ed incolla fatta un pò qua e là in modo spudorato.
Certo, questa volta CANTARIANI siete passati da carnefici a vittime....., sempre satiricamente parlando.
IRONIA DELLA SORTE DIREI!!!!!! IHIHIHI