venerdì 20 marzo 2009

Trasporti marittimi: il punto




E’ ora di mettere la parola fine a questa telenovela di come si arriva alle Isole Eolie! Se tutti riflettessimo con pacatezza e ci interrogassimo in spirito di coscienza, risponderemmo senza polemiche con due sole parole: via mare.
E’ da mesi ormai che tutti fanno a gara per proporre soluzioni di ogni tipo, a richiamarci alle nostre responsabilità, a saper essere uniti e forti, ma tutto ciò ormai possiamo dircelo con franchezza: è solo propaganda.
La verità che ognuno si ostina a negare è che i nostri amministratori hanno fatto più di quanto era in loro potere.
La loro azione è stata talmente incisiva che davanti alle richieste perentorie ed improrogabili portate nelle sedi più alte, il ministro non ha aperto bocca ma si è stupito “che per rappresentare queste sacrosante esigenze ancora oggi bisogna affrontare questi viaggi della speranza, quando sarebbe bastato alzare la cornetta del telefono.”
Questa, cari amici, è la verità e tutto il baccano che ne è seguito è frutto della solita manovra dei disfattisti e di tutti quelli che se qualcuno non gli dice “NO” si arrabbiano.
Di tutti quelli che preferiscono aprire un “tavolo” a Roma invece che un ristorante a Salina, pur di mortificare le iniziative locali.
Tutti costoro dovrebbero ricordare che il fascino delle Eolie risiede nella difficoltà di raggiungerle, le Eolie non sono uno spettacolo per tutti, arrivarci è una missione, una fede, bisogna crederci fino in fondo e anche oltre.
E’ ozioso sostenere che arrivarci non con dei mesi, delle settimane, dei giorni ma addirittura con qualche ora di ritardo sia una iattura.
L’importante è arrivare, ogni passo di avvicinamento deve essere vissuto come una conquista e allora vedrete che tutto acquisterà una dimensione diversa.
Spesso si dice: “Il viaggio è stato una odissea”, riducendo una parola mitica, che ha lanciato l’uomo alla scoperta dell’ignoto, a sinonimo di negatività. Ma immaginate per un attimo se bastasse schiacciare un bottone comodamente seduti per andare dove vorreste, con tutte le comodità senza preoccuparvi di nulla… Quando arrivereste a destinazione, quel posto non lo sentireste vostro; lo avreste semplicemente acquistato, avreste semplicemente perso emozioni.
In altre parole, non lo apprezzereste nel vero senso omerico della parola.
Provate ad arrivare fin qua. Alle difficoltà del viaggio, all’incertezza degli orari, l’incertezza della meta, nessuno che vi dia un’informazione valida fino ai cinque minuti che precedono ogni imbarco, nessuno che vi coccoli o che vi calcoli, gustate senza fretta quel senso di smarrimento che vi assale, litigate pure con la vostra compagna su chi aveva avuto l’idea di venire fino a quaggiù… E quando tutto vi sembrerà ormai perso, ecco a sorpresa stagliarsi davanti a voi questo paradiso! Ed allora resterete (ora sì a bocca aperta!) davanti a tanta bellezza.A quel punto, cosa volete che ve ne importi se una volta sbarcati la nave dell’acqua non è arrivata, se i mezzi pubblici viaggiano male, se il cibo è caro, se il prezzo della benzina è alto e i motorini troppo cari! A voi basta essere arrivati, averci creduto e ora meritate il giusto premio per chi si avventura fino a quaggiù.

1 commento:

  1. Bravi, avete fatto un'ottima disamina tagliente! Mi congratulo per il Vostro coraggio!!

    Michele M.

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