Diciamolo: i rappresentanti politici delle isole minori (come già evidenziato in un altro post) hanno fatto più del loro dovere in questa battaglia per i trasporti. Ad una semplice domanda sullo stato attuale della situazione, la risposta è stata secca e naturale: “Siamo a mare!”, per sottolineare lo stato di insularità che da sempre contraddistingue le nostre comunità.
Ed è proprio dal mare che bisogna partire per colmare i “lievi” disagi denotati da un’attività, soprattutto lavorativa, ormai troppo frenetica. Chi l’ha detto che il Regno di Nettuno debba essere per forza un ostacolo per gli spostamenti? Non sarà che i fannulloni isolani si siano troppo cullati su l’aspetto marittimo? Come tutti gli alibi, anche questo prima o poi crolla!
Infatti lo Stato ha messo a disposizione, nella nuova finanziaria del 2009, tutta una serie di contributi per i trasporti tramite energie rinnovabili, con un finanziamento a fondo perduto che arriva, pensate!, addirittura al 70%. Con queste cifre alla mano, tutti hanno capito di non avere più scusanti per cullarsi nel loro dolce far niente e quindi sono stati sollecitati i progettisti di competenza.
La risposta che tutti si aspettavano si chiama IDRO-BUS! Si tratta di un mezzo di trasporto anfibio, la cui struttura, ispirata ai tradizionali autobus di linea, è dotata di innovativi pannelli solari. Tramite questi particolari accorgimenti della tecnica moderna, il mezzo incamera una fonte d’energia capace di creare a sua volta una propulsione idrica che ben sopperisce all’assenza di carburanti convenzionali. Ecco che grazie a questo particolare sistema, tutti gli esperimenti sull’idrogeno (che ad oggi appare fin troppo instabile) risultano essere del tutto inutili!
A questo punto, visto l’ormai annoso problema dei trasporti pubblici nelle isole, che denotano diverse mancanze concettuali, le Eolie potrebbero essere un eccellente banco di prova!
Quando si abbandonò, ad esempio, il progetto della strada Rinella-Lingua (province, rispettivamente, di Leni e S. Marina Salina), si preferì creare un secondo porto. Ancora oggi c’è chi rimpiange quella scelta, consapevole che l’intera Salina avrebbe potuto beneficiare di ben altri servizi di collegamento. Ma non andiamo oltre, almeno per il momento!
Si è calcolato che uno di questi moderni Idro-Bus sarebbe capace di collegare i due scali in poco meno di 20 minuti, dimezzando cioè l’attuale tempo di percorrenza su strada! Questo sarebbe il primo passo per un collegamento marittimo capace di toccare tutti i punti strategici dell’isola. Alla fine, se si desidera anche un servizio terrestre, bisognerebbe solo creare delle apposite piste d’attracco. Altrimenti, i passeggeri scenderebbero direttamente in spiaggia grazie a degli elementari scivoli. Dal produttore al consumatore, insomma!
Ma già si temono barricate da parte del comune di Malfa, che rischierebbe seriamente di trovarsi tagliato fuori dai traffici commerciali e che potrebbe veder dimezzate le presenze che quantomeno transitano sul proprio territorio. Staremo a vedere.
A breve seguirà una dettagliata intervista con l’ideatore del progetto Idro-Bus, prof. Anthony Zampella. Verrà pubblicata anche una foto del prototipo.
Ed è proprio dal mare che bisogna partire per colmare i “lievi” disagi denotati da un’attività, soprattutto lavorativa, ormai troppo frenetica. Chi l’ha detto che il Regno di Nettuno debba essere per forza un ostacolo per gli spostamenti? Non sarà che i fannulloni isolani si siano troppo cullati su l’aspetto marittimo? Come tutti gli alibi, anche questo prima o poi crolla!
Infatti lo Stato ha messo a disposizione, nella nuova finanziaria del 2009, tutta una serie di contributi per i trasporti tramite energie rinnovabili, con un finanziamento a fondo perduto che arriva, pensate!, addirittura al 70%. Con queste cifre alla mano, tutti hanno capito di non avere più scusanti per cullarsi nel loro dolce far niente e quindi sono stati sollecitati i progettisti di competenza.
La risposta che tutti si aspettavano si chiama IDRO-BUS! Si tratta di un mezzo di trasporto anfibio, la cui struttura, ispirata ai tradizionali autobus di linea, è dotata di innovativi pannelli solari. Tramite questi particolari accorgimenti della tecnica moderna, il mezzo incamera una fonte d’energia capace di creare a sua volta una propulsione idrica che ben sopperisce all’assenza di carburanti convenzionali. Ecco che grazie a questo particolare sistema, tutti gli esperimenti sull’idrogeno (che ad oggi appare fin troppo instabile) risultano essere del tutto inutili!
A questo punto, visto l’ormai annoso problema dei trasporti pubblici nelle isole, che denotano diverse mancanze concettuali, le Eolie potrebbero essere un eccellente banco di prova!
Quando si abbandonò, ad esempio, il progetto della strada Rinella-Lingua (province, rispettivamente, di Leni e S. Marina Salina), si preferì creare un secondo porto. Ancora oggi c’è chi rimpiange quella scelta, consapevole che l’intera Salina avrebbe potuto beneficiare di ben altri servizi di collegamento. Ma non andiamo oltre, almeno per il momento!
Si è calcolato che uno di questi moderni Idro-Bus sarebbe capace di collegare i due scali in poco meno di 20 minuti, dimezzando cioè l’attuale tempo di percorrenza su strada! Questo sarebbe il primo passo per un collegamento marittimo capace di toccare tutti i punti strategici dell’isola. Alla fine, se si desidera anche un servizio terrestre, bisognerebbe solo creare delle apposite piste d’attracco. Altrimenti, i passeggeri scenderebbero direttamente in spiaggia grazie a degli elementari scivoli. Dal produttore al consumatore, insomma!
Ma già si temono barricate da parte del comune di Malfa, che rischierebbe seriamente di trovarsi tagliato fuori dai traffici commerciali e che potrebbe veder dimezzate le presenze che quantomeno transitano sul proprio territorio. Staremo a vedere.
A breve seguirà una dettagliata intervista con l’ideatore del progetto Idro-Bus, prof. Anthony Zampella. Verrà pubblicata anche una foto del prototipo.
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