Certamente ai più giovani il nome Ninì Rosso non dirà assolutamente nulla, ma nel 1964 una sua versione del “Silenzio fuori ordinanza” vendette milioni di copie in Italia ed anche all’estero.
La famosa canzone torna alla ribalta 45 anni dopo, grazie ad una inusuale iniziativa lanciata da alcuni gestori di locali pubblici. L’idea è stata concepita per venire incontro alle esigenze di tranquillità e quiete (da sempre fiore all’occhiello dell’isola) ed evitare che il protrarsi della diffusione di musica dei propri locali, oltre una certa ora, possa disturbare la quiete pubblica.
Gli autori di questa originale iniziativa hanno pensato bene di auto-regolamentarsi con rigidi orari, prevedendo differenti modalità di diffusione (acustica, amplificata, a cappella, ecc.) e con l’obbligo di eseguire “Il Silenzio” alla scadenza dell’orario utile.
La cosa più simpatica ed originale è che i promotori dell’iniziativa hanno consegnato a tutti i loro colleghi operatori di locali che vorranno aderire all’iniziativa un CD contenente il famoso pezzo, con l’avvertenza di programmarlo all’orario indicato.
L’impatto sonoro sarà suggestivo e creerà sicuramente una certa atmosfera, perché dopo l’esecuzione del pezzo sul paese calerà, è proprio il caso di dirlo, “Il silenzio”.
L’iniziativa dimostra, ove ce ne fosse bisogno, come il “Progetto Salina” sia ormai diventato una vera mentalità, tanto è vero che mentre in altri posti turistici ci si accapiglia su orari e disturbo alla quiete, qui sono gli operatori stessi ad invitare tutti al silenzio (almeno oltre una certa ora).
La famosa canzone torna alla ribalta 45 anni dopo, grazie ad una inusuale iniziativa lanciata da alcuni gestori di locali pubblici. L’idea è stata concepita per venire incontro alle esigenze di tranquillità e quiete (da sempre fiore all’occhiello dell’isola) ed evitare che il protrarsi della diffusione di musica dei propri locali, oltre una certa ora, possa disturbare la quiete pubblica.
Gli autori di questa originale iniziativa hanno pensato bene di auto-regolamentarsi con rigidi orari, prevedendo differenti modalità di diffusione (acustica, amplificata, a cappella, ecc.) e con l’obbligo di eseguire “Il Silenzio” alla scadenza dell’orario utile.
La cosa più simpatica ed originale è che i promotori dell’iniziativa hanno consegnato a tutti i loro colleghi operatori di locali che vorranno aderire all’iniziativa un CD contenente il famoso pezzo, con l’avvertenza di programmarlo all’orario indicato.
L’impatto sonoro sarà suggestivo e creerà sicuramente una certa atmosfera, perché dopo l’esecuzione del pezzo sul paese calerà, è proprio il caso di dirlo, “Il silenzio”.
L’iniziativa dimostra, ove ce ne fosse bisogno, come il “Progetto Salina” sia ormai diventato una vera mentalità, tanto è vero che mentre in altri posti turistici ci si accapiglia su orari e disturbo alla quiete, qui sono gli operatori stessi ad invitare tutti al silenzio (almeno oltre una certa ora).
Io proporrei di abbinare il pezzo di Ninì Rosso con l'omelia serale di Don Nino, così ci sembrerà di entrare tutti in paradiso.
RispondiEliminaChe angoscia!
si Don.... e .... Din Don Dan. Ma smettiamola.
RispondiEliminaVoi scherzate, ma vi rendete conto che vivere a Malfa è diventato difficile? Tutto da fastidio, è vietato fare tutto, si dice tutto al contrario di tutto......ma.....si può almeno respirare, o anche x quello dobbiamo chiedere il permesso a qualcuno....Povera Malfa e poveri noi....
RispondiElimina..E' vero...a Malfa non è consentito fare nulla di ciò che è vietato........eccetto le costruzioni abusive!!!!!
RispondiEliminaBasterebbe qualche piccolo ritocco al rapporto sociale. Non diciamo che a Malfa si sta male. Sta male chi non è capace di camminare insieme stringendosi la mano con fiducia e con amore. Quanto è bello accoglierci l'un l'altro e dirsi "Ti voglio bene". E allora, nell'amore, tutto sarà permesso, tutto il bene e il bello per rendere Malfa un paese incantevole.
RispondiEliminaDon Nino che vuole abbracciare tutti e a tutti dichiarare "TI VOGLIO BENE"
Si!
RispondiElimina.... e vissero felici e contenti per sempre,
oppure
.... stringiamo in cerchio ed intoniamo tutti insieme "giro girotonto...."
A Nino! Svegliati! non siamo in una fiaba o nel tuo castello dorato supertecnologico.
Come se bastasse dire ti voglio bene.
Non riesco proprio a condividere questa ipocrisia, mi spiace.
In un momento in cui esplodono insofferenze sociali troppo a lungo represse, anche il potere spirituale ha deciso di scendere in campo per far sentire la propria voce sdegnata.Il paese, reo di essersi allontanato dagli Insegnamenti celesti, sarà letteralmente “ri-catechizzato” tramite una cura costante nel tempo.Concentrati solo a perseguire intenti materiali, i paesani verranno finalmente riconvertiti.«Se voi suonerete le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane!» sembrano aver detto al balcone di S. Lorenzo i diretti responsabili di questa evangelizzazione, come in una sorta di Angelus malfitano.La mattina alle sette in punto, infatti, suonano sette colpi che chiamano i fedeli a destarsi con solerzia. I successivi quarti d’ora, con i loro inesorabili rintocchi, stanno lì a ricordare che bisogna scuotersi e che quella dei turisti bisognosi di riposo è una falsa parabola da aborrire.Poco prima delle cinque del pomeriggio, mentre la calura raggiunge il suo acme e la gente riposa nei propri letti, suonano le campane a festa con un suono pre-registrato che invita all’attività ilare e timorosa allo stesso tempo.Tutto questo perché il popolo, dopo il laborium, deve orare. “Ora et labora” diceva un antico adagio…Così, negli attimi in cui la luce scompare e l’imbrunire cede il passo all’oscurità, mentre le prime stelle fanno la loro comparsa in cielo, risuonano i suoni del Vespro. Le alate parole ecclesiastiche viaggiano soavi nell’etere, sopra le dolci note dell’ Ave Maria di Schubert.Tutti in strada o alla finestra a pregare, ascoltando prediche che risuonano rassicuranti e temibili allo stesso tempo, rammentando sempre cosa attende a chi non osserva certi precetti.Ed i soliti turisti? Ormai solo ricettacolo di perdizione! I pochi buoni che ci sono farebbero meglio a tornare a casa, prima di essere contaminati dal peccato.Sembra che, dopo i primi imbarazzi, il messaggio sia stato totalmente recepito.Tanto che, esattamente alle ore due ed alle ore cinque del mattino, per rispettare un’antica tradizione monastica, i fedeli trasmetteranno delle orazioni mattutine con un gigantesco amplificatore puntato a pochi centimetri dalle finestre della canonica!Anche questa iniziativa, comunque, sembra il preludio all’ennesima gran confusione.
RispondiEliminasieti ipocriti!!!!!
RispondiEliminail liparoto
per padre nino:
RispondiEliminaLE ROVINE NON BASTANO A SEPPELLIRE GLI IMPAVIDI!!!!!!
IL LIPAROTO
se qualcuno ha ancora voglia di scherzare sul
RispondiEliminanostro parroco leggete il blog precedente
il liparoto
dato che siamo in tema " di silenzio" proporrei al cantaro:
RispondiElimina"vecchi camerati della grande brigata alpina julia", che aderì alla repubblica sociale con tutti i suoi uomini più valorosi!
ascoltatela, è meglio del silenzio
il liparoto
Al liparoto: Va fantò o culu
RispondiEliminax il Liparoto
RispondiEliminaInvece di infilare il naso nelle cose che non ti appartengono, perchè non vai a sguazzarti le corna nella melma del tuo di comune...., che siete veramente messi nella merda più totale.
effettivamente a lipari siamo messi male.....anzi malissimo
RispondiElimina(vedi bilancio approvato da pochi giorni, sindaco che se ne frega un cazzo di tutti, sporcizzie varie, ecc...)
ma non è corretto parlare male di un sacerdote
il liparoto
FINIAMOLA DI FARE TEATRO E CABARET SULLA CHIESA
RispondiElimina(TIPO FACCIATA PRIMA, E ORA IL SILENZIO... ED IL BLOG PRECEDENTE SULLE CAMPANE)
SIAMO CRISTIANI......
IL LIPAROTO
Din,Don,Dan............Pensierino della sera.....Il SILENZIO E' D'ORO......!
RispondiEliminaLETTERA APERTA
RispondiEliminaLa “voce” delle campane è certamente una delle presenze più care al cuore delle comunità ecclesiali e dei singoli credenti. Da tempo immemorabile infatti esso accompagna la vita delle persone e il cammino delle comunità, scandendone i momenti più significativi.
Negli ultimi tempi però, con il diffondersi della società secolarizzata, il suono delle campane trova difficoltà ad essere accettato concordemente, tanto che sono in aumento sia i casi di contenzioso giudiziario connessi all’utilizzo delle campane sia gli interventi normativi a livello statale e regionale in materia di inquinamento acustico.
Al fine di contribuire ad instaurare una armonica convivenza con tutti e nel rispetto delle legittime esigenze e sensibilità attuali, si invita a limitare all’essenziale il suono delle campane, impegnandoci maggiormente a “significare” con la nostra vita ciò che nella società precedente quella “voce” esprimeva.
Si rammenta al parroco che esagera nel far suonare le campane, che tale atteggiamento compromette “seriamente il riposo e le occupazioni di chi risiede nei pressi della chiesa”, violando l’art. 659 del codice penale che “punisce il disturbo delle occupazioni o del riposo”.
che due palle....!! firm ROSSODISERA
RispondiElimina