mercoledì 29 luglio 2009

Isole Eolie – Presentata la nuova associazione sullo sviluppo delle Eolie: “S.O.S.”

L’aria è di uno che sa il fatto suo: giacca di lino, camicia azzurra, cravatta colore acqua marina. Il dinamico Presidente di S.O.S (Sviluppo Ora Subito), Agatino Ciaramella, presenta la nuova associazione che si propone di rompere il teatrino paludato e cerchiobottista sui grandi temi che interessano lo sviluppo di queste Isole.

Presidente è d’accordo sulla linea di coniugare sviluppo e salvaguardia ambientale?
«È la solita querelle fatta di aria fritta: senza sviluppo non c’è speranza per questi posti. Occorre liberalizzare, tagliare lacci e lacciuoli che ci impediscono di decollare.
Anche gli operatori del settore debbono essere coerenti, perché non si possono contemporaneamente sposare politiche che sono in contrasto tra di loro. Ho letto le loro posizioni sul problema degli elicotteri e mi sono sembrate francamente imbarazzanti. Decidessero una volta per tutte cosa vogliono fare da grandi».

Quindi lei è d’accordo all’introduzione di un servizio elicotteri.
«Non solo con gli elicotteri, ma con ogni mezzo che porti turisti.
Oggi si lavora con il turismo, dunque cosa vuole che m’importi come arrivano i nostri ospiti? L’importante è che vengano. Dobbiamo incentivare chi può farlo, non deprimerlo.
Guardi, l’altro giorno ero ad un convegno a Santa Eufemia d’Aspromonte e mi hanno chiamato degli amici per prendere un caffè a Panarea. Bene, ho fatto una telefonata ed in venti minuti ero già sull’isola.
Questo è solo un esempio, ma siamo noi che dobbiamo essere pronti a soddisfare le esigenze dei nostri ospiti. No pretendere il contrario, come avviene oggi».

Ma i vincoli comunque ci sono, dunque bisogna rispettarli.
«I vincoli non sono eterni. Come dice qualcuno: “Solo i cretini non cambiano mai idea”. Il ragionamento è semplice. Abbiamo tutti questi vincoli… Aboliamoli!
Esempio: non si possono sorvolare le zone protette. Aboliamo le riserve naturali, così tutti potranno godere delle bellezze della nostre isole.
State sicuri che Madre natura provvederà da sé alla propria salvaguardia, come è sempre avvenuto nei secoli. Se la fauna si sentirà minacciata, si sposterà in altro luogo».

Ma non rischiamo di perdere le nostre peculiarità?
«Le nostre peculiarità si debbono valorizzare, altrimenti è inutile averle.
Dobbiamo rendere tutto fruibile, solo così queste isole decolleranno veramente.
Sento discorsi assurdi di salvaguardia, ma cosa bisogna salvaguardare? Se volessimo veramente proteggere le nostre bellezze, faremmo qualcosa.
Penso a Pollara o alle cave di pomice rese ormai inutilizzabili per via di certo ambientalismo autolesionista. Deve essere chiaro a tutti questi Soloni: che le particolarità ambientali del territorio li studino pure senza problemi, ma sullo sviluppo sostenibile nessuno deve metterci becco».

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