giovedì 31 dicembre 2009

26/12/1909-26/12/2009: i tre Comuni di Salina compiono cento anni.

Durante la mattinata del 26 dicembre, il laborioso Comune di Leni ha celebrato il centenario della nascita dei tre Comuni di Salina.

Un evento addirittura in odore di “santificazione”, sancito da relativo Consiglio comunale e messa solenne; se il giorno di S. Stefano non fosse stato festivo sul calendario, già si sarebbe potuto parlare di una futura ricorrenza nazionale.

Il primo cittadino lenese, capace di destare sentimenti d’amore ed odio anche fra i lettori, si è prodotto in una performance commemorativa che per qualche istante ha fatto dimenticare agli operosi cittadini i problemi che da sempre li affliggono: disoccupazione, tasse, insoddisfazione sociale ed esiguità di compenetrazione tra ambo i sessi.

Mentre veniva addirittura dedicata una poesia in versi liberi (ma molto liberi…) al capo del paese, gli altri due Comuni tacevano.

Il fantasioso Comune di Malfa, a quanto si mormora, pare stia pianificando una celebrazione capace di fare impallidire anche le fantasmagoriche uscite americane; ci saranno infatti collegamenti televisivi a reti unificate, testate giornalistiche con titoli roboanti e la rete di internet sarà intasata da un flusso costante di notizie. Come si suol dire, la vita comincia a cento anni!

L’industrioso Comune di S. Marina, invece, che ormai veleggia come entità autonoma, pare che abbia vissuto una giornata di lutto “nazionale”. Quando Salina era un Comune unico, infatti, la sede si trovava proprio lì e quindi lo scorporo in tre entità distinte ha lasciato un senso di privazione per intere generazioni.

Per decenni si è vissuti con questa spina nel fianco, convinti di aver subìto un grande torto e che si doveva continuare a vivere come gli eletti della “terra promessa”.

Nel giorno in cui veniva amaramente rigirato il coltello nella piaga, sembra che nei vuoti corridoi comunali si udissero a tutto volume le famose parole del Rigoletto: «Vendetta, tremenda vendetta!».

E poi, solo silenzio.

martedì 22 dicembre 2009

Santa Marina Salina: new refreshing

La Giunta Comunale di Santa Marina Salina, in data 11 dicembre 2009, ha deliberato il progetto di sostituzione della rete idrica vetusta e/o in cattivo stato di conservazione e la messa in sicurezza dei serbatoi idrici comunali, per un costo complessivo di € 579.300,00 da richiedere agli Organi di Governo Regionale.

Tale accorgimento consentirà di razionalizzare al meglio l’acqua comunale e migliorare il famoso progetto estivo “Misciacquo”, di cui vi abbiamo prontamente parlato su queste pagine, prima ancora che la notizia venisse diramata agli organi di stampa convenzionali (spulciare i vecchi post).

Le apposite cabine, grazie a questa corretta gestione di “liquidi”, potranno ora godere di maggiori capitali da destinare al miglioramento dei servizi.

L’idea sarebbe di creare un personale qualificato, capace di assistere il turista durante la propria seduta di ristoro nelle apposite cabine. Si era pensato di investire di tale compito i bagnini e quindi formare un corpus di specialisti estivi a 360°.

Verrebbe così varato il progetto “Misciacquo col bagnino”, in cui quest’ultimo giocherebbe un ruolo determinante. Il nuovo professionista, infatti, assisterebbe per tutto il tempo del lavaggio, onde ci fossero particolari esigenze dell’utente; inoltre, sempre per quel famoso principio di ottimizzazione, sorveglierebbe eventuali sprechi d’acqua e solleciterebbe lo “sciacquamento”.

A mali estremi, chiuderebbe i rubinetti.

Sempre nella stessa seduta, è stato stanziato un contributo per l’anno 2009 all’Associazione Banda Musicale Isola Verde di Santa Marina Salina, pari a € 4.000,00.

Un atto dovuto, in cui si va incontro alle spese che annualmente l’associazione sostiene per il proprio mantenimento.

Tra l’altro, si farà di tutto per far rientrare nel contributo di cui sopra una “suonata” particolare da effettuare proprio durante il progetto “Misciacquo col bagnino”.

Mentre i turisti si sollazzeranno in cabina, potranno godere di un appropriato commento musicale che allieterà ancor di più certi momenti.

martedì 15 dicembre 2009

Imprenditori di Malfa: il pacco (natalizio) è servito!

Alcuni lettori hanno segnalato come nel fantasioso Comune di Malfa, al momento di approntare il consueto programma natalizio, non si sia tenuto conto delle esigenze di bar e ristoranti.
In pratica, secondo i nostri più affezionati lettori, tali manifestazioni sarebbero state messe esclusivamente durante i fine settimana, andando a danneggiare quei volenterosi imprenditori che, sfidando qualsiasi legge di mercato, rischiano ed aprono anche in inverno. Onde evitare una dispersione esagerata di capitale, si apre solo il sabato e la domenica. L'iniziativa del Comune sarebbe un controsenso, secondo chi ci ha scritto, visto che si insiste sul fatto che proprio i locali devono rimanere aperti per favorire la vita paesana e, perchè no, anche qualche coraggioso turista.
In definitiva: se la gente va a vedere film, spettacoli et similia, non va a mangiare!
La domanda sorge spontanea: e se fosse stata una manovra premeditata per mettere in ginocchio la nascente economia malfitana, che proprio nel candore natalizio vorrebbe spiccare il tanto sospirato volo?
Se così fosse, ci dovrebbe essere ben più di un interesse ai piani alti. E poco importa se Natale e S. Stefano cadono alla fine della settimana; si sarà trattato scuramente di un'opportuna manovra fatta a suo tempo da chi ha saputo guardare... lontano!
Ma come difendersi da simili attacchi? Bisognerebe dargliela vinta a presunti complottisti senza scrupoli e quindi far morire un paese che non vede l'ora di rinascere?
Una contromossa potrebbe essere quella di aprire alle 18.30 fino alle 21.15 (visto che gli spettacoli inziano orientativamente dopo le 21.30) e poi, dopo aver chiuso temporaneamente i battenti, riaprire dalle 0.30 in poi!
Gli imprenditori degli altri comuni, hanno eliminato il problema alla radice: onde evitare di lavorare a vuoto, hanno chiuso i battenti fino alla prossima estate. E pazienza se bere un caffé, in alcuni posti "estivamente competitivi", durante l'arco dell'anno diventa una missione impossibile.
Attendiamo numerose le considerazioni dei lettori.

lunedì 14 dicembre 2009

Polisportiva Malfa: vittoria e convinzione!

Ormai si attendeva il nuovo mister dagli Stati Uniti.
Dopo che il Presidente della Polisportiva aveva affidato le sorti della squadra all’allenatore in seconda (ritenuto capace di portare nuove idee ad uno schema di gioco ormai ritenuto troppo prevedibile), quest’ultimo non si è dimostrato un valido timoniere.

La Polisportiva Malfa, infatti, ha collezionato quattro sconfitte consecutive, un record negativo che non ha precedenti nella storia del team eoliano.

Grande la sorpresa quando, al momento di andare a prelevare il nuovo allenatore all’imbarco, si è presentato… il vecchio trainer defenestrato!

Il massimo azionista deve aver riflettuto a lungo ed è quindi tornato sui suoi passi, andando alla ricerca di quell’allenatore che, forse a causa della cocente delusione, aveva fatto perdere qualsiasi traccia di sé.

In realtà era andato in esilio volontario proprio in America, tentando di mettere la maggior distanza possibile col proprio passato. Ma il richiamo è stato irresistibile.

Molto probabile lo studio di nuove tecniche di allenamento, carpite in squadre americane come i Los Angeles Galaxy in cui milita un certo David Becham.

Al suo ritorno, infatti, il consueto allenamento del venerdì si è dimostrato decisivo: sedute intense, in cui la maggior parte degli atleti non si è risparmiata e, soprattutto, un’analisi psicologica che ha mirato a sviscerare il problema alla radice, guardandosi tutti in faccia e riconoscendo le rispettive responsabilità.

E domenica, si sono visti i risultati al campo di Malfa: 3-1 per la Polisportiva e tutti a casa!

Vittoria inequivocabile, dove i giocatori sono tornati ai loro rispettivi ruoli ed hanno gestito al meglio il match. Gli attaccanti sono tornati a fare gli attaccanti ed infatti hanno contribuito in maniera determinante alla vittoria, grazie ai loro gol. E poi, giocatori che prima stavano fuori sono stati buttati sapientemente nella mischia, ripagando pienamente la fiducia.

Nonostante i punti persi per strada, la squadra tenterà di raggiungere la quarta finale consecutiva.

lunedì 7 dicembre 2009

Eolie: chiuse per lutto!

Dopo il clamoroso evento del funerale del paese di Acquacalda (di cui riportiamo in foto il necrologio), teatralmente celebrato per ricordare lo stato di totale abbandono in cui versa la frazione di Lipari e seguito minuto per minuto grazie alla sempre inappuntabile diffusione mediatica, si è aperto un dibattito in tutte le comunità eoliane.
Crolli, disservizi, emarginazione, mancanza di valorizzazione di un territorio che fa parte del Patrimonio dell’Umanità… Un paese in cui tutto l’ardore e la creatività popolare viene fuori, trabocca da ogni parola, ogni gesto della gente locale… E gli altri,che non versano sicuramente in situazioni migliori, che fanno? Stanno a guardare?
Non sarà che i tanto maltrattati primi cittadini, alla fine, non possono essere altro che la corretta espressione di una popolazione che non vuole avere guai di alcun tipo?
Resta il fatto che in una simile rappresentazione collettiva, alla cui testa si sono posti persino esponenti del Potere spirituale, ci si attendeva almeno un telegramma di solidarietà da parte delle Amministrazioni isolane.
Invece, tutto tace. Addirittura c’è chi sostiene che da questa presunta crisi globale il proprio Comune è uscito a testa alta e che, a volerla dire tutta, la crisi stessa non è mai stata avvertita dai propri elettori!
Il malumore però è concreto, nonostante le dichiarazioni di facciata. E allora c’è da augurarsi che i cittadini delle Eolie non prendano esempio dai fratelli di Acquacalda e decidano, di comune accordo, di mettere un catenaccio all’intero arcipelago. A quel punto, le affermazioni politiche di circostanza, costruite su mirabolanti frasi fatte, potrebbero non bastare. Potrebbe, infatti essere insufficiente dire che è stato fatto e si sta facendo di tutto per far fronte a queste incresciose situazioni, che è uno scandalo, che la politica ha fatto tutto quello che poteva fare e che adesso, chi di competenza (ma chi, esattamente?), deve fare il suo!
Insomma, qui tutti hanno “fatto” qualcosa e contemporaneamente qualche altro non ha “fatto” niente. Si desidererebbe sapere qualcosa in più sulle rispettive identità…
Nel frattempo, se qualcuno dovesse chiudere bottega con sopra un cartello “Chiuso per lutto”, auguriamoci che non si debba trattare di una chiusura perenne.

mercoledì 2 dicembre 2009

ADSL a Malfa: la telenovela continua.

La telenovela del servizio ADSL a Malfa sembra essere entrata in una fase "calda".
Riassunto delle puntate precedenti: nonostante il fantasioso Comune si trovasse esattamente al centro dell'isola di Salina, i due comuni ubicati rispettivamente a destra (quello industrioso di S. Marina) e a sinistra (quello laborioso di Leni) possono invece vantare da anni tale servizio.
Dopo una raccolta di firme estenuante, l'ultima parola spettava ai sempre creativi uffici comunali. Ed essendo all'apice della creatività, gli uffici hanno richiesto tempi biblici per esaminare le pratiche!
Alla fine, come per incanto, arriva il box, il "pacco" che tutti aspettavano. Prelevato presumibilmente dalla zona del porto catanese, il container lasciava subito perplessi. Ed infatti, le misure erano sbagliate. Alcuni uomini in nero hanno fatto subito sigillare lo scatolone metallico con la massima urgenza e tutto è rimasto avvolto nel mistero.
Alcuni giorni fa, senza dire una parola, il "pacco" consegnato al Comune è stato portato via. Ci si aspettava che venisse portato finalmente il box giusto... Niente da fare!
La piazza municipale è rimasta dolorosamente vuota.
Insomma, pare di ritrovarsi in un romanzo di manzoniana memoria: l'ADSL a Malfa non s'ha da fare, né ora e né mai!
Non riuscendo a trovare un'immagine degna di rappresentare la situazione, guardiamo al 2010 per un finale a sorpresa. Si sussurra che potrebbe essere varata una manovra eversiva e cioé riconsegnare il vecchio box... con una mano diversa di vernice!

lunedì 30 novembre 2009

Polisportiva Malfa: rosso diretto!

Le sorti della Polisportiva Malfa precipitano inesorabili nel baratro dei rimpianti.
L'ultima volta avevamo parlato del misterioso allontanamento dello storico tecnico, probabilmente per sperimentare qualcosa di nuovo. Era stato individuato l'innovativo allenatore in seconda come il timoniere ideale di una squadra giovane e che quindi mordeva il freno, com'è naturale ad una certa età.
Ma pare che i risultati siano ancora piuttosto lontani, in quanto questo ardore non riesce ad essere correttamente canalizzato.
Tre sconfitte consecutive non sembrano essere argomenti validi per giustificare la continuazione di tale progetto.
Sembrava che il nuovo mister volesse dare maggior spazio alle giocate dei singoli e quindi valorizzare le iniziative personali, frutto del genio insito in ciascun giocatore della Polisportiva. Ma forse, l'estro supera talmente tanto le aspettative da essere quasi impossibile da controllare nella giusta misura!
Solo così si spiega la nuova sconfitta per 3-1 casalinga contro il Messina Sud (gli ospiti hanno anche fallito un penalty), un gioco che voleva prescindere dall'organizzazione del collettivo e l'eccessivo nervosismo che ha condizionato ogni giocata, sbagliata o corretta che fosse.
Ad un certo punto il Presidente ha avuto persino da dire vibratamente con alcuni tifosi sugli spalti, tale era diventata estrema la situazione. Solo brandendo la bandierina del guardialinee è riuscito a riportare la calma!
Intanto, però, è giunta notizia che tra Presidente ed allenatore è calato il gelo. Ormai non si è d'accordo praticamente su nulla, ancor meno sulla gestione della squadra. Il giovane tecnico pare che trovi giusto far vivere ai giovani talenti i propri momenti di gloria dentro e fuori il campo... E così, le nottate mondane non sono più cosa di cui aver timore. Ma i risultati sono sconfortanti, così come appare sconfortato il massimo dirigente, che ormai non sa più che pesci pigliare!
La società si è rinchiusa nel silenzio stampa e si guarda in giro per trovare l'ennesimo trainer, visto che del vecchio si è persa praticamente traccia. Che fine avrà fatto? Si sarà talmente offeso da voler addirittura espatriare?
Nella baraonda, è trapelato che i dirigenti hanno effettuto delle telefonate addirittura negli Stati Uniti. Che vogliano sondare il terreno addirittura laggiù?

lunedì 23 novembre 2009

S. Marina Salina: c’è il commissariamento!

L’industrioso Comune di S. Marina, pochi giorni fa, era stato svegliato bruscamente da un’inaspettata doccia gelata: il Consiglio comunale si trovava sotto lo stato di commissariamento!

La motivazione veniva individuata nella mancata delibera di Equilibrio di bilancio 2009, che andava fatta entro il 30 settembre.

La notizia era rimbalzata su tutte le testate giornalistiche, cartacee e virtuali. Su ogni pagina, come onta indelebile, il sempre inappuntabile Comune veniva indegnamente accostato ad altri inadempienti.

Lo smacco pareva cocente, quando invece, puntuale, è giunta la smentita del primo cittadino. La delibera era stata approvata addirittura due giorni prima della scadenza prevista.

Tutti hanno tirato un sospiro di sollievo e adesso aspettano un biglietto di scuse ufficiali, affinché venga cancellato qualsiasi ombra di sospetto per il futuro.

Si sarà trattato di un semplice errore di battitura o di una mancanza a livello di potere centrale, fatto sta che, giustamente, l’Amministrazione vuole spiegazioni da chi di dovere.

E se fosse stato fatto apposta, per gettare fango su una delle compagini più attive del meridione italiano? Che sia una manovra dei soliti invidiosi ed impotenti amministratori a cui non scende giù l’ascesa inesorabile della giovane Amministrazione santamarinese (o santamarinara che dir si voglia)?

Ma, mentre tutti stavano in campana, a sorpresa sono giunti i commissari! In tutto quel trambusto, in quel pensare a come sventare possibili cospirazioni e a telefonate varie ai Palazzi del Potere, ci si era scordati di avvisarli.

Nell’industrioso Comune, però, a tutto c’è rimedio e tutto si può attivamente impiegare: essendoci all’ordine del giorno il problema del faro di Lingua (nella foto), dichiarato ufficialmente pericolante e quindi inavvicinabile, è stata fatta una giunta straordinaria, dove si è deliberato che i commissari si sarebbero dovuti accampare con una tenda fornita gentilmente dal Comune e sorvegliare che nessuno si avvicini al suddetto faro.

In tale maniera, finalmente, verrà commissariata la zona pericolosa di Lingua e forse si muoverà qualcosa. Essendo direttamente coinvolti degli esponenti mandati dallo Stato, ci potrebbero essere concrete possibilità che vengano presi provvedimenti per far fronte all’incresciosa situazione che da anni si trascina nella frazione famosa, oltre che per il laghetto, anche per granite e pane cunzato. Nonostante i continui appelli, non si è mai vista anima viva. Ora, dopo un periodo di commissariamento forzato, vedremo cosa verrà fuori.

giovedì 19 novembre 2009

Preparativi natalizi a Leni.

Ormai è convinzione collettiva che del Comune di Leni non si parli perché chi occupa i piani alti, un volta salito al potere, ha acquisito... tutto quello che c'era da acquisire!
Partendo dalle testate giornalistiche per finire alle principali reti televisive e passando, ovviamente, all'intero web.
La possibilità che questo sia vero c'è. Ma non si tiene a mente che esiste anche una seconda opzione: a Leni, difatto, non accade nulla di che!
E così, mentre chi nell'ombra lancia taglienti anatemi perché la disoccupazione, subito dopo le elezioni, non è calata come si pensava e le tasse continuano a salire, l'Amministrazione si è calata nel placido ritmo del comunque laborioso centro eoliano e ha pensato di portare avanti le vecchie tradizioni, sulle quali si erge da sempre la vis lenense.
Si potrà infatti ammirare, sotto il municipio, la grotta del Natale. Per alcuni, è un ovvio tentativo di distrarre la popolazione dai fatti gravi in cui vive. Ma tant'è...
A breve, quasi sicuramente, si potrà nuovamente ammirare il presepe vivente che tanti conflitti ha idelamente generato in questi combattuti anni.
Per essere ancora più addentro alla società di appartenenza, e per (soprattutto) risparmiare sull'organizzazione, gli amministratori stessi prenderanno parte alla rappresentazione.
L'opinione comune è che finalmente molti faranno quanto è maggiormente congeniale, come ad esempio andare a zappare!
Attendiamo ulteriori sviluppi.

lunedì 16 novembre 2009

Polisportiva Malfa: è giallo!

Dopo la partita di domenica, la Polisportiva Malfa si conferma un caso mediatico che meriterebbe essere trattato da testate specializzate.
Avevamo scritto di come il team salinese fosse ormai perfettamente calato nella realtà sportiva nazionale. L'ultimo incontro ha dimostrato che i fatti superano qualsiasi fantasia.
A sorpresa, il Mister che tanto aveva spronato i propri giocatori ed aveva accolto su di sé qualsiasi insulto, non era in panchina!
Corre voce che il pragmatico Presidente si sia scocciato di tanta coreografia e lo abbia liquidato in men che non si dica. Il suo posto, come in tutte le squadre serie che si rispettino, è stato momentaneamente preso dall'allenatore in seconda.
Le voci interne alla squadra dicono che in realtà ci si aspetti molto da lui e che forse, proprio come fu a suo tempo per il Chelsea, la molla che avrebbe fatto scattare questo esonero a sorpresa sarebbe da individuare proprio nel vice-allenatore.
Insomma, finalmente largo ai giovani!
Ma le aspettative sono tante e addirittura gli si è chiesto di vincere quasi tutte le partite. Altrimenti, si sarebbe persino potuto richiamare... il vecchio Trainer! Insomma, uno scenario degno del Palermo degli anni d'oro.
Il primo tempo, in realtà, aveva visto una Polisportiva con un gioco di squadra eccellente e che aveva chiuso immeritatamente in svantaggio. I gol sbagliati erano stati troppi e, come si dice in questi casi, gol sbagliato... gol subito!
Il match era stato affrontato sfruttando le medesime idee dell'allenatore precedente, quindi si è andati sul sicuro. Nel secondo tempo si è voluto osare, far vedere qualcosa di nuovo, operare delle sostituzioni anomale per creare nuovi schemi... Risultato finale: 3-1 per gli ospiti, più un rigore sbagliato ed una traversa colpita, sempre dalla squadra della Città di Rometta. Inoltre i giocatori si sono innervositi e sono fioccati i cartellini gialli.
La scusa parziale che si adotta in questi casi, cioé che almeno si è visto qualcosa di diverso, non sappiamo quanto abbia fatto felice il Presidente, il quale è stato visto lasciare il campo di gioco scuro in volto e pensieroso.
Che stia già meditando un nuovo cambio di rotta?
E se i risultati sperati non dovessero arrivare nemmeno stavolta, chi siederà sulla panchina della Polisportiva?
Di nuovo il "solito" allenatore? Oppure qualcuno ancora più esperto?
Un certo Roberto Mancini si è svincolato defintivamente dall'Inter, dopo tante smentite... Sarà un caso?

P.S.: la partita è inziata con circa due ore di ritardo, perché l'arbitro non arrivava. Decisamente una giornata storta!

venerdì 13 novembre 2009

S. Marina Salina: si salpa!

La misura è colma.
Non avendo garanzie sui servizi di collegamento con le isole Eolie, il comune di S. Marina Salina passa al contrattacco. Verranno venduti gli immobili comunali.
Queste dichiarazioni erano già state date (con molta sagacia) in pasto alla stampa qualche tempo fa, quando cioè sembrava che le Eolie dovessero perdere definitivamente qualsiasi collegamento statale con la terra ferma.
Ma se allora suonava come una mera provocazione, in quanto gli isolani erano valutati cittadini appartenenti ad una categoria inferiore, adesso la cosa è diversa.
Con i proventi ottenuti, verrà acquistata la Filippo Lippi della Siremar!
Questa lungimiranza d’intenti, servirà a ricoprire finalmente le tratte desiderate ogni volta che ce ne sarà voglia e bisogno.
Questo perché il governo, sia nazionale che regionale, deve garantire le esigenze della mobilità senza vincolo alcuno. Il problema economico perde di significato se rapportato alle esigenze dei cittadini, che variano da momento in momento.
La Filippo Lippi sarà opportunamente armata, quindi, e grazie a questo sforzo monetario imponente le Eolie torneranno a respirare.
Ma attenzione, è stato dichiarato che si venderà “parte” degli immobili comunali. Questo vuol dire che il patrimonio è ancora più ingente di quanto si pensi. Se venisse venduto pressoché tutto, casa comunale compresa, allora la sede potrebbe essere trasferita sulla motonave stessa e si parlerebbe del primo Comune itinerante!
Visti i continui spostamenti, che vanno da Palermo a Roma (come minimo), gli amministratori potrebbero portare i propri funzionari con sé ed in quel particolare giorno la nave salperebbe dalle isole per una tratta alternativa. Gli eoliani potrebbero così visitare luoghi nuovi e si aprirebbero loro degli orizzonti insperati.
Certo, in quei giorni la nave mancherebbe dalle tratte convenzionali… ma dagli introiti incassati il Comune potrebbe pensare, in futuro, di ampliare addirittura la flotta. Il personale di bordo sarebbe rimpiazzato dai dipendenti comunali, che hanno già un loro stipendio; la manutenzione dei mezzi ed il carburante sarebbero assicurati dalle tasse pagate dai cittadini e dagli introiti di farmacia comunale e biglietti di viaggio. A conti fatti, i prossimi primi cittadini dell’industrioso comune salinese potrebbero davvero ritrovarsi con un apparato marittimo capace di controllare i movimenti ed il monopolio dell’intero Mediterraneo.
E a quel punto, varcare lo Stretto di Gibilterra potrebbe diventare ben più che una semplice tentazione.

giovedì 12 novembre 2009

Polisportiva Malfa in altalena.

La squadra eoliana tre volte finalista dei play-off per salire di categoria, inizia il campionato facendo scintille!
Due pareggi in due partite (la prima non è stata giocata causa maltempo), per i pragmatici non erano stati dei segnali incoraggianti.
Domenica scorsa, a Venetico, la svolta: sotto di un gol fino a circa venti minuti dalla fine, il magic team realizza tre gol e chiude la pratica.
Certo, i tifosi non vorrebbero tribolare sempre così. Ma se vogliamo inquadrare, invece, i risultati su un raggio “nazionale” (se non addirittura “europeo”), allora il discorso potrebbe cambiare.
Ormai è sotto gli occhi di tutti che si sta facendo sempre più spazio ad un calcio maggiormente spettacolare, che tiene il risultato in bilico fino all’ultimo respiro.
I calciatori della Polisportiva, che da sempre imitano i loro idoli dandosi alla bella vita notturna poche ore prima del match domenicale, fanno così divertire la platea con partite che definire rocambolesche è un eufemismo!
Insomma, le ultime partite di Serie A e di Champions Legue hanno già fatto scuola.
Dopo le prove generali a Stromboli, dove la partita è terminata 2-2, la domenica successiva si è sfornato il capolavoro: in vantaggio di tre reti a zero, ad una manciata di minuti dalla fine il team isolano si è fatto pareggiare la partita e per poco non è finita sotto. Poi ha segnato un gol (pare) regolare, ma subito annullato dall’arbitro. Il mister è letteralmente schizzato in campo! Per le proteste vibrate e sentite, l’allenatore si è confermato il dodicesimo uomo della squadra. Attirando su di sé tutte le attenzioni, sia arbitrali che mediatiche, il trainer garantisce serenità ai propri atleti.
Poi, domenica scorsa, la vittoria epica che ha suonato la riscossa.
Questo è il calcio di oggi, potrà dire qualcuno dei diretti interessati, dove “spizzare”, giocare un paio di cm più sopra o più sotto la fascia sono argomenti che tengono mentalmente impegnati per tutta la settimana.
Una Polisportiva all’avanguardia, quindi.
Anche il sempre pratico presidente del club salinese sembra essersene fatto una ragione.

domenica 8 novembre 2009

Trasporti Eolie: è bufera!

Le voci erano rimbalzate minacciose.
Le corse degli aliscafi, una volta per tutte, sarebbero state tagliate e la nave Laurana, come i fatti stavano a dimostrare, sarebbe stata per sempre tolta dalle tratte eoliane.
Subito sono tornati a galla gli spettri di alcuni mesi fa, quando i sindaci delle Eolie hanno minacciato di incatenarsi platelamente per evitare che l’arcipelago rimanesse senza collegamenti.
«Abbiamo vinto!» avevano esclamato tutti in coro ai mass-media, mentre si accingevano a tornare trionfanti da Roma.
La convinzione che quella d’allora fosse una vittoria di Pirro, si ergeva prepotente dopo le ultime notizie.
Come nelle più classiche operazioni top secret, alcuni primi cittadini si sono recati nella Capitale in totale silenzio, per sedersi attorno al solito tavolo delle trattative e quindi sbatterci i pugni sopra. Alcuni colleghi, informati a fatti compiuti, ha gridato al tradimento e al non-coinvolgimento attivo. A quel punto si trattava di ritagliarsi, anche improvvisando, uno spazio di attenzione mediatica.
Ecco che allora sono state messe su alla meno peggio lettere di sdegno dagli appositi e solerti uffici stampa, dove si cercava di attirare tutte le massime attenzioni della platea. Gli interventi si sono accavallati fino a perdere il fiato... e anche la pazienza.
Ad onor del vero, c’è stato chi ha continuato a mantenere la calma… e se ne è infischiato del problema!
Ma, a sorpresa, ecco una comunicazione della stessa compagnia di trasporti, dove si diceva chiaramente che nessuno ha mai parlato di una riduzione delle corse degli aliscafi e che se mancava la Laurana, la causa era da individuare in un guasto!
Come spiegare allora questo allarmismo? Era giustificato oppure no?
Non sarà che l’attacco su più fronti dei sindaci ha fatto, come si suol dire, tirare i remi in barca e quindi desistere dal fare tagli? Oppure è stato un atto di isteria collettiva?
Abbiamo chiesto al nostro esperto che si occupa sia di sport che di fenomeni sociali, il quale è appena tornato da una delicata trasferta europea in cui si è giocato il tutto per tutto.
Come tutti sanno, visto il suo importante ruolo, lui preferisce mantenere l’anonimato.
Così si è espresso al volo, mentre scendeva dall’aereo che lo riportava in Italia: «È come con le uova e le frittate. Niente uova, niente frittate. Dipende tutto dalla qualità delle uova, ci sono quelle di prima scelta, di seconda, di terza. Se non puoi permetterti quelle di prima, hai un problema».

lunedì 26 ottobre 2009

Malfa – ADSL: restituito al mittente il “paccobox”.

È ormai scaduta nel grottesco la vicenda del servizio di ADSL nel Comune di Malfa.

Nonostante i due comuni limitrofi di S. Marina e Leni abbiano da anni la copertura, Malfa è rimasta alla finestra ad aspettare. Fino a quando non le hanno chiuso direttamente la porta in faccia!

Pareva che i problemi fossero essenzialmente burocratici e che mancasse sempre una misteriosa firma.

Alla fine, come ampiamente scritto nel precedente articolo, la situazione si era sbloccata ed era stato spedito un “paccobox” al Comune di Malfa, dove dovevano essere inserite le sofisticate apparecchiature.

Che fosse l’ennesimo pacco calato all’Amministrazione malfitana lo si era capito solo guardando il container in questione, sul quale giungevano le più svariate versioni.

Come si ricorderà, sembra che il “paccobox” fosse stato prelevato nel porto di Catania, mentre fungeva da porta per i ragazzi locali che giocavano a pallone.

«Menzogne prive di alcun senso» avevano urlato i responsabili. «Abbiamo ordinato ed ottenuto il meglio!». Come sempre, del resto.

Sorgeva il problema di come ubicare tale “pacco” in loco, visto che giaceva da un po’ di giorni davanti al municipio. Nella giornata di oggi, sotto lo sguardo affascinato degli impiegati comunali che lasciavano il proprio posto di lavoro pur di ammirare l’evento, una gigantesca gru (nella foto) issava il container. Ma ad un certo punto, sono arrivati degli uomini in abito ed occhiali scuri che, mostrando un tesserino, hanno ordinato perentoriamente: «Riportatelo giù».

I tizi sembravano andare a colpo sicuro. Forse, avevano letto il Cantaro!

Una volta aperto il cassone, è stato il caos. Sembrava l’interno di una pescheria in disuso! Scaffali ed involucri ammassati hanno testimoniato che l’uso del presunto “paccobox” era in origine ben diverso da quello a cui gli Amministratori volevano indirizzarlo. Amministratori che sono stati chiamati immediatamente sul posto e che hanno osservato increduli la scena del misfatto.

Gli uomini in nero hanno fatto nuovamente sigillare il container e se ne sono andati. Cosa ci sia sotto questa faccenda è ancora presto per dirlo. Ma una cosa è sicura: Malfa rimarrà ancora una volta senza ADSL!

lunedì 19 ottobre 2009

Malfa – ADSL: è arrivato il “paccobox”.

Dopo tanto tribolare, sembra che la spinosa vicenda dell’ADSL a Malfa si stia finalmente concludendo.
Su queste pagine ci eravamo occupati delle problematiche che mettevano sotto scacco la popolazione malfitana, la quale si trovava impossibilitata a tenere il passo dei sempre più veloci aggiornamenti mediatici. Creando, ovviamente, frustrazione e malcontento.
Ora, grazie anche agli sfoghi dei lettori del Cantaro, sembra che la parte burocratica sia stata finalmente sbrigata. In poche parole, sono state apposte quelle fantomatiche firme mancanti che dovevano dare l’input (è proprio il caso di dirlo) al processo di modernizzazione che, a sua volta, dovrebbe mettere Malfa al pari livello di S. Marina e Leni.
Ora si passa alla parte tecnico-operativa. È infatti arrivato il paccobox in metallo che dovrebbe contenere le sofisticate ed ipersensibili apparecchiature. Il “pacco” è stato subito sigillato a dovere per evitare spiacevoli sorprese.
Per i più curiosi: lo potrete ammirare parcheggiato di fronte al municipio.
Pare che il cassone in questione sia stato recuperato nel porto di Catania e che fosse usato dai ragazzini locali come porta durante le loro interminabili partite di pallone. Era stato ubicato in quella zona in quanto dimesso, perché ritenuto ormai obsoleto e quindi soppiantato da più moderne strutture.
I responsabili, interpellati, hanno detto che Malfa aveva aspettato anche troppo, che bisognava sbrigarsi e che comunque era meglio di niente. Sono state anche rimandate al mittente le lamentele degli ambientalisti che contestavano un eventuale impatto negativo sul territorio.
Ma ora sorge un altro problema: è stato fatto lo sbancamento nella zona designata, ma non si sa come portare in loco il box stesso! La strada di accesso, infatti, è troppo stretta. Trovare una gru con un braccio talmente lungo pare attualmente impossibile. Urgono soluzioni alternative.
C’è chi ha pensato di issarlo con un elicottero e poi posarlo delicatamente a destinazione. Si teme però un intervento alla disperata di chi osteggia i “viaggi” clandestini degli elicotteri e che, ponendosi come scudo umano, potrebbe impedire l’atterraggio del mezzo. Per evitare ciò, si potrebbero prendere le misure del container, tracciare sul terreno una sorta di bersaglio e quindi farlo paracadutare dall’elicottero senza farlo atterrare, sperando di fare centro!
Altrimenti, secondo altri, ricordando quanto escogitato per far fuggire il Direttore locale di Banca Nuova dalla sua super filiale, scavare un gigantesco tunnel e far passare il box sottoterra. Questa operazione è penalizzata però dall’eccessivo costo economico.
Le altre due ipotesi sono: o uno scivolo di falanghe che parta dalla Chiesa madre di S.Lorenzo oppure raccogliere volontari (non meno di 50 è stato calcolato) per il trasporto a spalla.
Ma alla fine, ci si chiede, la gente di Malfa riceverà entro l’anno il tanto annunciato regalo?
Oppure tutti rimarranno a guardare lo “scatolone” nel parcheggio comunale come l’ennesimo pacco recapitato al Comune ?
Se qualcuno ci avesse pensato prima, i ragazzi di Catania avrebbero ancora la propria porta!

giovedì 15 ottobre 2009

«Quel fondo perduto delle isole minori!». Parla l’On. Arraffoni.

Giorni roventi in Parlamento.
Dopo le note sfuriate mediatiche ed i faccia a faccia serrati degli ultimi giorni, si discute su come gestire il denaro pubblico.
Nonostante gli scontri di facciata, nei corridoi parlamentari si sussurra di accordi congiunti per amministrare i soldi destinati al suolo italico. In poche parole, si è tutti pronti a superare qualsiasi divergenza o colore politico per meglio maneggiare il denaro pubblico.
Grande rilievo ha avuto l’audizione in Senato per esaminare il disegno di legge sulle isole minori, in vista della sua approvazione e per il quale c'è un forte interesse da parte del Parlamento stesso.
In particolare, a Palazzo Madama si è registrato un forte interesse per le isole Eolie, ormai ritenute mature per diventare, in periodi di vacche magre, finalmente un nuovo granaio d’Italia a cui attingere in momenti di emergenza. Previo stanziamento di capitali, si intende.
Una commissione composta da politici appartenenti a partiti super partes sorveglierà l’esito di eventuali decreti. Uno di essi ci illustra come si dovrebbero sviluppare i giochi.
«Le isole minori italiane, ed in particolare le Eolie» aveva spiegato ai nostri microfoni l’On. Guido Massimo Arraffoni, prima di riunirsi in commissione «costituiscono, anche a livello europeo, una realtà in fermento a cui guardare con molto interesse. Creando uno sviluppo socio-economico (anche effimero) in ciascuna isola, si potrebbero sperimentare strumenti nuovi e più agili costruiti con vero spirito di sussidiarietà. Ed è a tale processo imprenditoriale posticcio che la politica italiana deve agganciarsi, creando magari leggi su misura».
A questo punto, dopo aver valutato le potenzialità eoliane, la decisione è stata unanime: per le isole minori in generale, e per le Eolie in particolare, saranno stanziati dei finanziamenti a fondo perduto capaci di far dimenticare persino la Cassa del Mezzogiorno. Si inizierà a racimolare questi soldi dal primo fondo CIPE 2000 (Comitato Italiano Per le Evasioni) di 100 miliardi di vecchie lire per finire ai 20 milioni di euro stanziati con la finanziaria 2008 (ancora da erogare).
«Ciò consentirà» ha spiegato un raggiante Arraffoni «di indirizzare e gestire meglio i finanziamenti regionali e comunitari, interessando anche settori che rimanevano fuori, per così dire, dai “controlli”governativi. I gap insulari potranno essere ben sfruttati, ottenendo il massimo da problematiche come quelle dell’acqua o dei rifiuti. Per non parlare del problema dei trasporti marittimi.
Evitiamo, quindi, qualsiasi procedura che possa rivelarsi ingabbiante e via alle deroghe. Occorrono regole diverse. Se avessimo già avuto a disposizione un fondo unico» ha concluso l’Onorevole «avremmo già avuto la certezza di poter utilizzare i finanziamenti destinati alle isole, indipendentemente dallo scopo a cui erano indirizzati».

mercoledì 7 ottobre 2009

SalinaDocFest : Il corto “Gli Attavianati” sbanca al botteghino!

Nell’ambito della terza edizione del SalinaDocFest, rassegna internazionale del cinema documentario, a distanza di poco tempo si stanno tracciando i primi responsi di mercato.
Sembra che il maggior gradimento sul territorio insulare e nazionale, a bocce ferme, lo stia ottenendo un oscuro e misconosciuto documentario fuori concorso di cui quasi nessuno aveva sentito parlare.
“Gli Attavianati”, questo il titolo, tratta temi scottanti e di difficile divulgazione. È la storia di una famiglia che vive in qualche zona non ben precisata del centro Italia e che, dopo essere salita agli onori della cronaca per un brillante passato artistico, cerca di sopravvivere di rendita.
I componenti principali del nucleo familiare, sinistroidi e sinistrati, decidono di tentare la fortuna emigrando, a sorpresa, nel profondo meridione italiano.
Qui, conosciuti esclusivamente per la fama prestigiosa che ne accompagna gli echi, gli Attavianati campano come se nulla fosse mai accaduto e sciorinano pose da alta società.
Organizzano festini e le famiglie dei politici ospitanti sono ben liete di mettersi a disposizione. A quel punto, si decide di forzare la mano… ed invitare gli amici!
Vengono tutti rifocillati, mangiando, bevendo, dormendo e… gratis!
Ci sono grandi progetti, grandi manovre, ma i protagonisti non sanno che alcuni esponenti popolari provano profondi rancori nei loro confronti e brigano per organizzare un agguato che rimarrà impresso per sempre nella memoria di quella famiglia.
Facendo leva sul malcontento di altri cittadini, che vedono salire sempre più le tasse a discapito del proprio paese, questi facinorosi hanno ormai tratto il famoso dado.
Il documento visivo si interrompe con i popolani che escono in strada di notte, armati di torce e di forconi, mentre gli Attavianati consumano l’ennesimo banchetto, nella massima spensieratezza e ignari di quanto sta per accadere.
La scena si dissolve lentamente, lasciando il resto all' immaginazione dello spettatore.
«Un messaggio forte» ha commentato all’unanimità la stampa specializzata «e non c’è da escludere che in certe scene ci sia ben più che un fondo di verità. Sicuramente un documento importante, che non sappiamo quanto possa essere vissuto a cuor leggero in posti vessati come i comuni eoliani».

venerdì 2 ottobre 2009

Malfa: commozione per l’inaugurazione del Museo Eoliano dell’Emigrazione.

Un sogno, un miracolo, un gioiello, un momento straordinario, forse le parole non riescono bene a descrivere l’emozione che ha contagiato gli abitanti del piccolo paese di Malfa per l’inaugurazione del Museo Eoliano dell’Emigrazione.
Una storia che parte da lontano, da quando i primi emigranti lasciarono le Eolie per terre lontane consegnando a foto ormai ingiallite dal tempo la tristezza del distacco.
Il coinvolgimento del paese è stato a dir poco fantastico soprattutto perché, in un momento di crisi come questo, non è rimasto sordo alle richieste di aiuto lanciate dai promotori dell’iniziativa.
Ogni singolo abitante ha partecipato donando, metaforicamente, la propria cartolina ingiallita quale piccolo contributo, restando alla fine commosso per quanto è stato fatto.
Tutta la popolazione si è stretta attorno alla propria creatura, immedesimandosi in ogni emigrante che ha lasciato la propria terra alla ricerca di una vita migliore.
Si è finalmente concretizzato un progetto fortemente voluto dalla comunità, un progetto che, seppure ad intermittenza e tra mille difficoltà, è stato portato testardamente avanti superando, grazie all’aiuto di tutti, momenti in cui sembrava che il sogno potesse svanire.
Dieci anni di lavoro e di paziente raccolta del materiale devono comunque rappresentare non un punto di arrivo ma di partenza.
L’auspicio di tutti gli appassionati interventi cerimoniali è quello di poter ampliare sempre di più le sezioni per dare un quadro sempre più particolareggiato della epopea migratoria delle popolazioni eoliane.
In quest’ottica ben vengano gemellaggi, scambi interculturali e viaggi studio con tutti i paesi toccati dalla emigrazione eoliana nel quadro di un interscambio culturale che possa arricchire la nostra conoscenza e non solo.
Molte sono state le difficoltà da superare compresa una certa diffidenza relativa alla priorità che questo impegno ha comportato rispetto ai ben più gravi problemi che affliggono il paese.
Osservazioni che, seppur fondate, diventano insignificanti ove si consideri la valenza che questo progetto riveste nella formazione di una memoria storica per le nuove generazioni.
Speriamo che questa iniziativa faccia capire a tutti i sacrifici che i nostri emigranti hanno fatto, non per creare un museo ma per dare dignità alla loro vita.

mercoledì 30 settembre 2009

Salina: apre i battenti il “Centro sociale”


Il “welfare” diventa anch’esso patrimonio del lessico eoliano. Poco importa che non se ne conosca il significato.
Nell’ambito del Piano di Zona della prima triennalità, il Distretto socio-sanitario 25 formato dai quattro comuni eoliani, ha infatti programmato una serie di iniziative finalizzate all’integrazione dei servizi sociali e per la realizzazione di un sistema di welfare atto a migliorare la qualità di vita della comunità.
Una delle prime iniziative è stata la realizzazione di un centro sociale nell’isola di Salina, avviato a maggio. Dopo attente riflessioni e ponderazioni, è stata individuata come struttura consona allo scopo l’ex scuola materna ed elementare di Lingua, splendida e splendente frazione di S. Marina.
Ci si è infatti accorti che sul territorio sono presenti soggetti sovversivi per natura, che disattendono chiaramente lo spirito del progetto che le Eolie si sono preposte di sviluppare e cioè l’omologazione omogeneizzata del pensiero.
Creare un centro sociale, per inserire queste persone di ogni età e poi re-immetterle nella società civile, risulta essere un ottimo piano per migliorare il benessere collettivo e raggiungere gli obiettivi di cui sopra..
Ecco quindi che per portare avanti la struttura ci si avvale della collaborazione di operatori qualificati, tra cui uno psicologo, un assistente sociale, un educatore ed un animatore.Le iniziative prevedono, tra l’altro, attività di sostegno scolastico sviluppato per individui di tutte le età, attività sportive e socio-ricreative.
Dovendo costruire dei nuovi modelli inter-personali, si ritornerà ai più elementari rudimenti educativi. Gli incontri, infatti, prevedono attività “manuali”, da praticare prima da soli e poi da sviluppare in giochi di gruppo, dando così la possibilità di esprimere la propria creatività, confrontarsi con gli altri ed imparare divertendosi.
Una volta aperte le porte della vita quotidiana, gli ospiti del centro sociale salinese potranno rendere testimonianza a tutta la comunità del loro effettivo cambiamento.
La struttura tesa al miglioramento del welfare, a quel punto, potrà avvalersi di queste persone, finalmente allineate al modello pensato in partenza, per la trasmissione di esperienze e competenze alle nuove generazioni.

giovedì 24 settembre 2009

L’analisi: disagio giovanile e carenze motivazionali.

Il disagio giovanile è un fenomeno ormai generalizzato in tutte le aree sviluppate del nostro pianeta e non risparmia nemmeno posti in apparenza non così fortemente aggrediti dal benessere come l’arcipelago delle Eolie.
La questione fino ad oggi è stata quasi sempre affrontata mettendo in risalto come la mancanza di una politica sociale da parte delle amministrazioni, la mancanza di iniziative, di figure riferimento, costringa questi ragazzi all’ozio ed alla noia sfogata in passeggiate sul corso o in attività poco produttive.
In poche parole si attribuisce ad una causa terza, una forza potente quanto misteriosa, la responsabilità oggettiva che impedisce la costruzione di un futuro di successo ai nostri giovani.
Tuttavia, forse, è arrivato il momento di rivoltare l’analisi e chiedere loro di trasformare generiche richieste di iniziative e confuse prospettive in obiettivi chiari, concreti e soprattutto far capire il legame esistente tra convinzione e risultati.
Occorrerebbe motivare e spingere i giovani che vivono in queste terre di confine (dove i problemi nascono ad ogni piè sospinto) a trasformare questi momenti di difficoltà in opportunità.
Oggi succede proprio il contrario: se una cosa va storta ci si ferma ad imprecare, cercando il colpevole, non capendo che in ultima analisi i “colpevoli” sono loro che non riescono a sprigionare il potere che risiede in loro stessi.
Lo stesso ragionamento si applica alla politica; questi giovani si sentono vittime di una voluta e programmata assenza di progettualità che li renderebbero più facilmente ricattabili e pronti ad essere fagocitati all’interno di questo perverso sistema.
Ma proviamo a chiedere loro qual è il tipo di esistenza che intendono condurre? Cosa sarebbero disposti a sacrificare per realizzare le loro passioni e le loro aspirazioni? Perché se questo sistema non va bene, basta solo sprigionare il potere che risiede in ognuno di loro per cambiare questa situazione.
Ultimo esempio è la posizione di chi “coltiva il proprio orticello cercando di non pestare i piedi all’altro”, posizione negativa ed egoistica che tanti danni continua a produrre. Occorre far capire che questo atteggiamento non è un rimedio, bensì un male che impedisce di costruire relazioni durature con tutti e diminuisce la capacità di gestire le diverse opinioni con pacatezza.
Per migliorare anche questo aspetto non occorre aspettare grandi sconvolgimenti politici o l’avvento di figure provvidenziali, basterebbe solo sprigionare il potere che risiede in ognuno di loro per realizzare questi obiettivi.

mercoledì 23 settembre 2009

Salina: Al via il Salina DocFest.

La rassegna internazionale cinematografica del SalinaDocFest è giunta alla terza edizione ed è già operativa da un paio di giorni.
Contrastanti le reazioni della gente. C’è soprattutto chi accusa le amministrazioni di prestare esclusivamente attenzione ad avvenimenti fini a sé stessi invece di concentrarsi sui problemi veri delle comunità isolane.
Ma è fuori da ogni dubbio che Salina torni alla ribalta dei vari mass-media e degli addetti ai lavori, diventando per una settimana la capitale mondiale del documentario narrativo.
Una campagna di informazione che fa da gran cassa ad un turismo settembrino, il quale, a sua volta, si spera possa incrementare la quantità e la qualità delle presenze umane sull’isola.
Per capire meglio la natura di questo evento abbiamo avvicinato il critico cinematografico Nino Panzuto, che sarà uno dei testimonial d’eccezione nella votazione finale.

Signor Panzuto, vuole spiegare in due parole il leit-motiv della manifestazione?
«Credo che il messaggio sia chiaro: dare voce agli “invisibili” e queste splendide isole si prestano meravigliosamente a lanciare questo grido disperato.
In realtà attraverso il documentario si vogliono gemellare gli “invisibili” di tutto il mondo. Il tutto coniugando sapientemente il glamour che spesso accompagna queste manifestazioni con le crude immagini di grigie periferie che lasciano scoprire il male che si annida in queste aree urbane degradate.
È chiaro che le tematiche proposte non sono di facile assimilazione e dunque ecco spiegata la difficoltà di rendere partecipi tutti.

Sarebbe quindi questo il motivo della scarsa pubblicità dell’evento e della continua realizzazione all’ultimo momento?
«Praticamente, sì. Sarebbe uno sfacelo se partecipassero anche le frange più “popolari”, si sovvertirebbe quell’equilibrio che una certa politica sta faticosamente costruendo. A Salina come nel resto d’Italia. Il festival del cinema e del documentario è uno strumento che non fa eccezione. Anzi».

Un suo giudizio critico sulla scelta dei documenti visivi.
«Mah, purtroppo non siamo ancora scevri da censure. Molti film sono stati esclusi perché si teme di turbare o la sensibilità politica o il comune senso del pudore.
Bisognerebbe superare questa fase di stallo, perché esistono tanti documentari che andrebbero visionati. Penso alla filmografia inedita sull’eros italiano, dal secondo dopoguerra ad oggi, che ancora sopravvive in un sottobosco conosciuto esclusivamente dagli appassionati del genere.
Penso al Brasile, con cui il SalinaDocFest è gemellato e con il quale ogni anno c’è uno scambio di film… Quanti di voi sapevano che a San Paolo era stato girato un film-choc dalle profonde implicazioni economico sociali come Fave e favelas? Nessuno, infatti».

Un pronostico sul possibile vincitore?
«Niente pronostici. Ci sentiremo la sera della premiazione.
Una cosa però posso dirla: non è detto che vinca sempre il migliore».

martedì 22 settembre 2009

Cantaro-cultura: Il duro prezzo dell’Arte.

Il fantasioso Comune di Malfa si distingue ancora una volta per le sue iniziative culturali.
Una stagione di intrattenimento a lunga scadenza, potremmo dire, dove la Biblioteca fa la parte del leone con un programma fitto anche durante il periodo di bassa stagione.
Stavolta è stato il turno di una seduta di “teatro sperimentale”, dove cioè gli spettatori sperimentano sulla propria pelle cosa realmente siano le rappresentazioni d’avanguardia!
Ciò che deve essere messo sulla scena deve scavare dentro lo spettatore, lo deve costringere ad interrogarsi, lo deve rivoltare come un calzino all’interno di una cornice drammatica, dove il mescolarsi delle emozioni è tale che il pubblico non sa se piangere o mettersi a ridere.
L’ “Otello” di Shakespeare, così, è diventato stavolta oggetto di una surreale e sulfurea trasposizione artistica che, forse, nemmeno il suo autore avrebbe potuto concepire!
Insomma, questo è il vero teatro dell’anima e dunque è impensabile potere accettare (nel caso remoto che ciò accadesse) la presenza di quelle folle imponenti che si accalcano per delle semplici e culturalmente volgari commedie farsesche.
Di qui la scelta di riservare questa esperienza sensoriale ad un esiguo (quasi a sfiorare l’avvilimento) numero di fortunati spettatori.
Tutti i potenziali fruitori del prodotto sono prima stati contatta a domicilio e poi annotati su un apposito registro. Per eventuali fuori lista bisognava richiedere un permesso speciale almeno due ore prima dello spettacolo e controfirmare all’entrata una dichiarazione in cui si sollevavano gli organizzatori da eventuali effetti collaterali.
L’iniziativa ha riscosso il meritato successo, tant’è vero che sulla soglia della Bibilioteca comunale è stato esposto un eloquente biglietto con su scritto: “Siamo esauriti, si prega di non insistere!”.
Un evento che sicuramente farà riflettere in molti, soprattutto i giovani che spesso sono distratti da banalità. Questa arte, non è per tutti!

lunedì 21 settembre 2009

L’analisi del prof. Tigna: Salina, gli equilibri scricchiolano.

Il prof. Alfio Tigna, esperto di geopolitica, è tornato a Salina per la vendemmia. Ospite nella splendida villa del Duca Alfredo Nuciddara di ‘Ramignazzi, lo abbiamo incontrato per fare il punto sulla situazione dell’Arcipelago.

Dunque professore, passata la buriana estiva i nostri politici tornano ad occuparsi a tempo piena dell’agenda politica. Cosa possiamo dire?
«Possiamo dire che tutto in apparenza sembra fermo, ma appena sotto la superficie le tensioni, ampiamente previste con l’elezione del sindaco Gullo, si fanno di giorno in giorno sempre più forti.
E’ chiaro che gli equilibri precedenti alla sua elezione sono ormai superati e dunque credo che il Sindaco di Leni sia avviato a proporsi sempre più come interlocutore privilegiato dell’isola e, in prospettiva, dell’arcipelago.
Probabilmente cercherà di dettare l’agenda politica dei prossimi mesi, anche perché di carne al fuoco c’e ne molta».

Pensa che ci saranno rotture clamorose?
«Mah, rottura è una parola grossa; certamente occorrerà molta diplomazia per non lasciare che queste tensioni esplodano. Alcuni comuni in questo senso sono particolarmente esposti. Penso al Comune di Malfa, che credo a breve dovrà abbandonare la tanto cara politica dei due forni. Dovrà necessariamente sceglierne uno e questo non sarà indolore.
Anche perché la precedente linea dell’unità d’intenti si è mostrata timida e molto paludata quando si trattava di affrontare e condurre battaglie politiche serie. Insomma, il compromesso e la promesse di soddisfare le richieste minime erano considerati un successo e su queste basi l’unione reggeva.
Basti pensare a come è stata gestita la telenovela dei trasporti lo scorso gennaio ed i roboanti annunci di vittoria. Poi sappiamo come è andata a finire».

Il progetto la convince?
«Le rispondo con un altro quesito: il progetto di mirare al bersaglio grosso, perché di questo si tratta, ridimensionando l’influenza dell’isola madre, può rappresentare un vantaggio per Salina e di riflesso per l’intero arcipelago?
Diciamo che in linea di principio l’idea di ridiscutere gli equilibri eoliani è interessante, ma non vedo molta convergenza di interessi nell’isola e sopratutto non c’è una classe politica in grado di realizzarlo.
Per usare una metafora adatta al periodo, penso che per quanto si possa spremere il vino prodotto, non possa essere buono come quello che si ricava dalle uve di questi splendidi vigneti».

venerdì 18 settembre 2009

I° Trofeo “Mi sono differenziato di più”: clamorose sorprese.



L’avevamo detto a maggio è così è stato: il mese di agosto ha sconvolto la classifica del I° trofeo “ Mi sono differenziato di più”, la gara ecologica promossa dall’ATO 5 che a fine anno premierà il Comune che più si è distinto nella raccolta differenziata.
Dalle prime indiscrezioni il Comune di S. Marina, che con Malfa guidava la classifica, è rimasto solo in testa. Ma, udite udite, il comune di Leni con una performance che ha dell’incredibile ha superato il Comune di Malfa facendolo precipitare al terzo posto braccato anche dal fanalino di coda, il Comune di Lipari.
Dati clamorosi, che avranno strascichi in sede amministrativa. Il sospetto è che non tutta la differenziata di Leni e S. Marina sia “monnezza del proprio sacco”.
Il Comune di Malfa, infatti, è intenzionato a chiedere un’accurata “autopsia” sui resti differenziati per avere la certezza che, parte della differenziata del Comune, non sia finita per errore in altri scarrabili.
L’operazione non è semplice, in quanto occorrerebbe individuare dei resti di differenziata prodotti solo nel Comune di Malfa.
Fonti solitamente bene informate fanno intendere che l’asso nella manica potrebbero essere delle bottiglie di champagne Perrier Jouet Belle Epoque, recentemente usate in un matrimonio vip e che sarebbero misteriosamente finite nel contenitore sbagliato.
Certo è che se ciò fosse accertato, al di là “di ogni ragionevole dubbio”, si configurerebbe la violazione dei principi di lealtà, probità e rettitudine previsti dall’art.1 del regolamento riguardo ai doveri di conferimento etico dei rifiuti.
La sanzione, nel caso specifico, prevede il declassamento all’ultimo posto della classifica.
Al momento non si registrano reazioni ufficiali ma la tensione è molto alta, in considerazione della posta in palio che per i Comuni risultati poco virtuosi potrebbe portare ad un ulteriore aumento della tassa sui rifiuti.

giovedì 17 settembre 2009

Trasporti: scirocco e “malanove”.

Uno scenario di ordinaria amministrazione… politica, si sarebbe potuto dire ieri pomeriggio sul porto di Milazzo.
Come è accaduto tante altre volte, il popolo eoliano stava immeritatamente rimanendo confinato in terra milazzese, causa avversità meteo-marine.
Ma stavolta la folla, invero particolarmente numerosa, ha fatto sentire la propria voce.
L’etnia liparota, da sempre portata alla protesta appariscente e poco incline ad essere passivamente domata, ha preso d’assalto le agenzie e minacciato l’incolumità dei relativi impiegati. Quest’ultimi hanno calato le saracinesche e si sono asserragliati dentro, presi d’assedio.
La massa vociante, nonostante avesse finalmente scelto di togliersi il bavaglio, appariva comunque allo sbando, incapace di intraprendere un cammino fattivo, priva com’era della guida di un leader degno di chiamarsi tale.
Quando ormai tutto pareva perduto e l’intera zona portuale si rassegnava ad essere messa ferro e fuoco da una bolgia frustrata, ecco verificarsi il miracolo!
Si ferma un auto ed il conducente che posa il piede a terra, appena sceso, sente: «Sindaco, sindaco di Leni! Ci aiuti Lei!».
Immediatamente, con le lacrime agli occhi, uomini donne e bambini inviperiti si sono placati ed hanno visto la Luce. La gente di Lipari si è letteralmente buttata tra le braccia rassicuranti di quell’uomo, nonostante fosse il capo politico di un’altra terra (da loro invero poco considerata) delle Eolie e nonostante si trattasse della stessa gente che un tempo ne aveva rifiutato la Parola.
Il sindaco, come si suol dire, non si è fatto pregare. Portato simbolicamente in spalla, come in una processione, il nuovo leader si è messo alla testa dei Fedeli ed ha indicato loro la via da seguire affinché potessero far ritorno a casa.
I dispersi, come se si trovassero in terra straniera di Babilonia, ben sapevano che non avrebbero potuto camminare sulle acque come il loro Maestro, così attendevano di vedere aprirsi il mare del canale di Milazzo, marciando nella gloria verso le isole.
Ma Lui ha tentato un miracolo ancora più grande: convincere i comandanti a far partire gli aliscafi! Ma nonostante il Suo intervento i perfidi refoli dello scirocco portavano via le ultime speranze di partenza.
Poi, inattesa, alle ore 21 è salpata l’oscura “nave di mezzanotte”. Oltre quattro ore di silenzioso calvario, durante il quale i disperati delle Eolie meditavano e riconoscevano i propri peccati.
Sani e salvi a casa finalmente, sotto le burrasche impietose. «Una vittoria di Pirro, ha mormorato qualche scettico. «Colui che dovrebbe guidarci tutti» hanno detto a voce alta molti credenti, mandando pubblicamente a strabenedire i falsi idoli che li governano.
Un altro stimolante dibattito su cui discutere.

mercoledì 16 settembre 2009

Eolie: Settembre poi verrà….bilancio di fine estate.

Si chiudono gli ultimi ombrelloni su un’estate iniziata tardi e finita presto.
E’ tempo di bilanci ed il termometro segna meno 30%. Una temperatura che raffredda gli entusiasmi di chi diceva che la crisi era solo un’invenzione mediatica e che bastava guardarsi attorno per capire che i soldi ci sono comunque.
Con gli ombrelloni si chiudono anche i rutilanti programmi estivi, iniziative che hanno dispensato a piene mani, cultura, libri, percorsi sonori e sonore fregature.
Ora occorre riprendersi dalla sbornia estiva ed amministratori, giornalisti del web e della carta stampata si concentrano sull’incipiente autunno ed il successivo inverno.
Settembre è il momento della riflessione, dunque largo ai classici quesiti di fine estate.
Cosa non ha funzionato? C’è stato un calo delle presenze o solo di quelle “belle”? E’ più dannoso il turismo “mordi e fuggi" o quello “spennali e mannali”? E' meglio concentrare gli arrivi in un aeroporto con le coincidenze o farne uno direttamente alle Eolie senza coincidenze?
L’eoliano si interroga, s’arrovella sui rimedi a questa precoce fine dell’estate, magari invidia le altre località turistiche nei cui confronti si sente penalizzato.
Gira, insomma, attorno al problema e comincia ad aver paura che con questi chiari di luna la temperatura possa scendere ulteriormente.
I politici, che guarda caso in tante situazioni sono anche imprenditori e dunque parte in causa, dicono che tutto sommato, nella misura in cui, con le dovute eccezioni e tenendo presente la crisi, non si poteva fare di più. Tradotto: sono moderatamente soddisfatti della parte privata della loro attività pubblica.
I giornalisti, in questi casi si sa, interpretando il pensiero dominante decantano lo scenario eolico, la qualità delle iniziative e degli spettacoli, i tramonti e la cucina del patron di turno. Tradotto anche questo: cercano di esaltare ogni cosa viene bene alla pubblicità del prodotto e per carità di patria minimizzano disservizi e disorganizzazione.
Come recita un vecchio proverbio: “In mancanza di cavalli, anche gli asini trottano”.
Sullo sfondo, ma proprio sullo sfondo, in questo simpatico gioco delle parti restano i problemi, quelli veri, quelli cronicamente insoluti. Ma questi dobbiamo riservarceli per l’inverno, altrimenti di cosa parleremo nelle lunghe ed uggiose giornate invernali?

lunedì 14 settembre 2009

Tutta la verità sul matrimonio del 12/09.

Degli uomini vestiti con abiti scuri si aggiravano sul porto di S. Marina. Mentre parlavano continuamente a voce bassissima ai telefonini, coprivano la bocca per non far leggere il labiale.

Il nervosismo era palpabile.

Come avevamo anticipato sabato scorso, poco prima del verificarsi degli eventi, un matrimonio degno di una pellicola hollywoodiana stava per essere celebrato in un’ignota località del Comune di Malfa. L’avvenimento era talmente importante che si sarebbero scomodate altissime cariche politiche nazionali.

Così è stato. Per una volta, chi ci amministra ha mantenuto la parola data. Ci dovevano essere e ci sono stati. Quanto meno per godersi l’abbondante ricevimento.

Comprensibile quindi la tensione della security presente all’imbarco del sempre efficiente ed industrioso Comune di S. Marina.

Si temevano orde di giornalisti, paparazzi ed elettori inferociti… Per questo, tutto era stato tenuto nel più assoluto silenzio.

L’organizzazione preventiva è stata tale che non si è presentato nessuno all’arrivo di questi politici. Una dimostrazione del grande gradimento popolare.

Ma mentre su una scacchiera si giocavano queste strategie, dall’altro lato venivano mosse delle corde che sicuramente avranno pesanti ripercussioni all’interno del Comune di Malfa.

Il Presidente del Consiglio malfitano, come forse alcuni sanno, è anche il Direttore della filiale isolana di Banca Nuova.

Esatto, si tratta della medesima persona rimasta intrappolata durante il re-allestimento dei locali in cui si effettuano le operazioni bancarie!

Pare che il trauma sia stato tanto forte da averlo portato a rivedere la propria identità e le relative cariche sociali, alternando fasi di onnipotenza ad altre di smarrimento spirituale.

Ha talmente insistito per celebrare questo matrimonio, che il Sindaco di Malfa ha accettato di farsi da parte.

Chi non era invitato non poteva varcare lo sbarramento dei vari body guard, ma c’è chi giura di aver visto il Presidente/Direttore presentarsi alla cerimonia indossando una tonaca e contemporaneamente la fascia tricolore.

Gli invitati e gli sposi hanno fatto finta di niente per non creare ulteriori tensioni, ma il Presidente del Senato, una volta terminata la funzione, è andato immediatamente via in elicottero.

Subito dopo, i Carabinieri hanno scortato l’officiante in chiaro stato confusionale.

Nonostante tutto, un altro degno biglietto da visita per Salina!




sabato 12 settembre 2009

Salina, ore 18: tutta la verità!

Già nel tardo pomeriggio di ieri si erano intensificati i viaggi degli elicotteri privati nei cieli di Salina.

Nelle prime ore di questa mattinata, nella massima segretezza, l’isola è stata poi letteralmente “blindata” dalle Forze dell’Ordine. Una presenza tanto imponente da far temere qualche oscura azione si sicurezza nazionale.

Dietro tali grandi manovre, invece, pare che ci sia una cerimonia nuziale. Ma non un matrimonio qualsiasi, bensì uno di quelli capaci di smuovere le più alte cariche governative.

Se il Cavaliere nazionale si è trovato impossibilitato a venire a Salina per le note vicende politiche che richiedono una sua presenza costante, coloro che occupano le sfere immediatamente inferiori pare non si siano fatti pregare più di tanto.

Ma chi saranno gli sposi? Chi saranno questi invitati così importanti? Dove si celebrerà esattamente e con quali modalità la cerimonia? Chi vi officerà? E soprattutto, cosa comporterà tutto questo nel nuovo scenario collettivo italiano?

L’unica cosa certa è che si assisterà ad uno di quegli eventi che i comuni cittadini hanno potuto apprezzare solo nelle vecchie pellicole cinematografiche americane, dove i registi erano mostri sacri come Francis Ford Coppola e vi recitavano attori del calibro di Marlon Brando o Al Pacino.

Bisognerà attendere le ore 18 di oggi pomeriggio (questa l’ora “X” in cui si svolgerà il matrimonio, comunicata ai nostri informatori) per potersi fare un quadro completo e finalmente chiarificatore.

Una cosa è certa: il ritorno di immagine per Salina sarà devastante. Nel bene e/o nel male.

mercoledì 9 settembre 2009

L’Unesco che unisce.

L’inserimento delle Dolomiti e quella dell’arcipelago delle Eolie nella lista dell’Unesco fa nascere una grande suggestione di unitarietà del nostro amato paese.
Parafrasando un vecchio adagio, potremmo dire che l’Italia è un museo all’aria aperta: “Dalle Dolomiti alle Isole Eolie, dallo Stelvio allo Stromboli”.
Il riconoscimento dell’Unesco alle Dolomiti e alle Isole Eolie è il miglior modo per dire: “Nessuno tocchi quei luoghi”, che meritano di essere protetti al di là ogni ragionevole sviluppo.
Le Tre Cime di Lavaredo, come il Monte Rosa o una delle sette sorelle del Tirreno, sono come dei dipinti che vanno maneggiati con cura e tenuti alla giusta temperatura, per non far perdere nessuna delle qualità che le hanno rese patrimonio dell’Umanità.
Ed allora occorre una politica di cementificazione a misura d’uomo, piani edilizi che sappiano coniugare speculazione e conservazione, rispettando sempre la vocazione dei luoghi.
Inaugurare una vera politica del condono edilizio che permetta, in cambio della sanatoria dell’immobile, il ripristino dei luoghi occupati selvaggiamente da obbrobriose costruzioni.
Stesso discorso vale anche per gli scarichi, che talvolta provocano quella fastidiosa schiumetta sotto costa o in prossimità dei porti: è arrivata l’ora di consentire solo quelli per le acque bianche certificate dall’uso di detersivi biologici, mentre bisogna vietare espressamente gli scarichi per le acque nere o marroni.
Anche così si aiuta il turismo, non basta ormai dire: “ Non si tocca nulla” oppure “Campiamo di rendita”; occorre investire e valorizzare le nostre bellezze, tenendo sempre presente che per vedere questo spettacolo della natura la gente è disposta a fare sacrifici e forse anche a turarsi il naso.

lunedì 7 settembre 2009

Regione Sicilia: arrivano i "Piani di interpretazione" per le Eolie.

È notizia recente che la Regione siciliana si sia dotata dei “Piani di interpretazione”, cioè strumenti programmatici per gestire in modo sistemico le 32 riserve dell’Azienda Foreste demaniali dell’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste.

Questi particolari piani dovrebbero migliorare la fruizione dell’immenso patrimonio naturale regionale.

Le direttive sono state emanate direttamente dalla Comunità europea, i cui vertici non vogliono correre alcun rischio. Proprio per questo è stato inviato sul posto un esperto internazionale come il naturologo polacco Andrey Peibosky, che da alcuni anni ha lasciato la cattedra universitaria di Varsavia per svolgere incarichi di sorveglianza nelle maggiori aree di sviluppo europee.

«Il concetto europeo che sta alla base dei “Piani di interpretazione” ben si amalgama con le attitudini meridionali ed in particolar modo eoliane» ha detto ai nostri microfoni il sorvegliante. «Il turista che ad esempio si reca nella Riserva di Salina, luogo che non ha paragoni nemmeno in Polonia, sarà per l’appunto libero di “interpretare” il percorso da seguire a modo proprio. Ci saranno inizialmente dei cartelli con delle illustrazioni che diranno: “Voi siete qui. Presumibilmente dovete arrivare lì. Le strade potenzialmente da usufruire sono queste qui”. Dopo di ciò, i visitatori saranno liberi di creare il proprio percorso alternativo».

Scusi, ma questo in cosa si differenzia dallo stato di approssimazione in cui giace attualmente la Riserva?

«Dovete tener conto che in abito comunitario si dà molta importanza ai valori tradizionali ed etnici di un determinato territorio, valorizzandone le peculiarità e quindi facendole fruttare anche economicamente. La gestione ottimale sta nel portare avanti le tradizioni a volte secolari, rendendole però organiche in un piano omogeneo. Quindi, determinati metodi, verranno estesi all’intera Sicilia. Si parlerà di vero arricchimento, anche culturale, quando i visitatori avranno assimilato l’intero territorio avendolo vissuto in prima persona, senza sovrastrutture calate dall’alto».

Cosa propone, allora, oltre alla fruizione individuale della Riserva?

«Sarebbe bene creare delle piccole aree di ristoro seminascoste, da scoprire come in una sorta di caccia al tesoro. Una volta conquistate col sudore della fronte, la gente potrà gustare i sapori tipici di ciascuna zona, cucinandosi da sola i prodotti locali. L’Europa conta sull’educazione sociale delle persone e quindi non è previsto un capitolo di spesa per stipendiare un personale che pulisca e metta ordine. Dobbiamo essere i primi a trasmettere fiducia. Il programma sostenibile è ampiamente descritto sul sito del INSA (Istituto Nazionale Spapiati Associati). Come ha detto un vostro amministratore ai propri vigili: “Se anche farete una sola multa, avrete fallito nel vostro lavoro”. Un lavoro di prevenzione ed educazione, appunto. La filosofia che sta alla base di questa nuova Comunità europea e che sicuramente è stata già da tutti recepita».