
Una storia che parte da lontano, da quando i primi emigranti lasciarono le Eolie per terre lontane consegnando a foto ormai ingiallite dal tempo la tristezza del distacco.
Il coinvolgimento del paese è stato a dir poco fantastico soprattutto perché, in un momento di crisi come questo, non è rimasto sordo alle richieste di aiuto lanciate dai promotori dell’iniziativa.
Ogni singolo abitante ha partecipato donando, metaforicamente, la propria cartolina ingiallita quale piccolo contributo, restando alla fine commosso per quanto è stato fatto.
Tutta la popolazione si è stretta attorno alla propria creatura, immedesimandosi in ogni emigrante che ha lasciato la propria terra alla ricerca di una vita migliore.
Si è finalmente concretizzato un progetto fortemente voluto dalla comunità, un progetto che, seppure ad intermittenza e tra mille difficoltà, è stato portato testardamente avanti superando, grazie all’aiuto di tutti, momenti in cui sembrava che il sogno potesse svanire.
Dieci anni di lavoro e di paziente raccolta del materiale devono comunque rappresentare non un punto di arrivo ma di partenza.
L’auspicio di tutti gli appassionati interventi cerimoniali è quello di poter ampliare sempre di più le sezioni per dare un quadro sempre più particolareggiato della epopea migratoria delle popolazioni eoliane.
In quest’ottica ben vengano gemellaggi, scambi interculturali e viaggi studio con tutti i paesi toccati dalla emigrazione eoliana nel quadro di un interscambio culturale che possa arricchire la nostra conoscenza e non solo.
Molte sono state le difficoltà da superare compresa una certa diffidenza relativa alla priorità che questo impegno ha comportato rispetto ai ben più gravi problemi che affliggono il paese.
Osservazioni che, seppur fondate, diventano insignificanti ove si consideri la valenza che questo progetto riveste nella formazione di una memoria storica per le nuove generazioni.
Speriamo che questa iniziativa faccia capire a tutti i sacrifici che i nostri emigranti hanno fatto, non per creare un museo ma per dare dignità alla loro vita.
Ma se i malfitani si contavano solo sulle dita di una mano. Ma finitela di scrivere sempre MINCHIATE.
RispondiEliminaScrivete il vero: che il museo è solo un modo per "magnare" solo per suoi fondatori ed annessi.
>>>>>>>>>>>>>>>Un sogno, un miracolo, un gioiello, un momento straordinario, forse le parole non riescono bene a descrivere l’emozione che ha contagiato gli abitanti del piccolo paese di Malfa per l’inaugurazione del Museo Eoliano dell’Emigrazione.<<<<<<<<<<<<
RispondiEliminama di quali abitanti parlate???
io non ho provato nessuna emozione solo vergogna
quella struttura poteva essere destinata a qualche casa popolare
di musei ne abbiamo gia abbastanza....
poi U TROPPU è CUMU U MANCANTI
POVERI NOI