
L’iniziativa a prima vista sembra bizzarra, ma gli incidenti degli ultimi anni hanno posto un problema ormai ineludibile: ci sono nuovi scogli e rocce affioranti non segnalati nelle cartine nautiche?
L’incidente è avvenuto nel tratto di mare antistante il paese di Lingua in località “Tre pietre”, dove l’acronimo segnala il numero di “pietre” presenti in quel punto.
La sequenza dell’incidente è drammatica: il gommone viaggiava tranquillamente a velocità di crociera, con visibilità notturna accettabile, quando improvvisamente centra uno delle “pietre” e si arena.
Gli increduli occupanti non riescono a capacitarsi sull’accaduto e dopo i primi comprensibili attimi di smarrimento decidono di chiedere aiuto.
In loro soccorso arriva un caicco, che però non è stato avvertito della presenza di altre due “pietre” pronte a colpire e la circostanza, come vedremo, risulterà fatale.
Arrivata in zona, la barca centra in pieno il secondo scoglio ed in breve comincia ad imbarcare acqua e ad affondare.
I naufraghi a questo punto uniscono le forze e chiamano nuovi soccorsi, che una volta giunti sul posto operano il recupero con la necessaria circospezione per evitare di centrare l’ultima delle tre pietre e questa volta ci riescono.
Per fortuna tutti se la sono cavata con ferite lievi.
Ma il problema resta ed anche il mistero, se si pensa che nella stessa zona sono successi altri incidenti anche a mezzi di linea muniti dei più sofisticati strumenti di rilevazione.
Evidentemente i casi sono due: o ci sono nuovi scogli non censiti oppure quelli che ci sono per evitare di essere colpiti si mimetizzano, comparendo e scomparendo a seconda delle situazioni.
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