lunedì 31 agosto 2009

Salina: al via il censimento di scogli e rocce affioranti

Dopo l’ennesimo incidente nautico che nei giorni di Ferragosto ha visto protagonisti un gommone con due persone a bordo ed una barca di 13 metri con otto persone, le Amministrazioni isolane si sono decise ad effettuare il censimento degli scogli e delle rocce affioranti che circondano Salina.
L’iniziativa a prima vista sembra bizzarra, ma gli incidenti degli ultimi anni hanno posto un problema ormai ineludibile: ci sono nuovi scogli e rocce affioranti non segnalati nelle cartine nautiche?
L’incidente è avvenuto nel tratto di mare antistante il paese di Lingua in località “Tre pietre”, dove l’acronimo segnala il numero di “pietre” presenti in quel punto.
La sequenza dell’incidente è drammatica: il gommone viaggiava tranquillamente a velocità di crociera, con visibilità notturna accettabile, quando improvvisamente centra uno delle “pietre” e si arena.
Gli increduli occupanti non riescono a capacitarsi sull’accaduto e dopo i primi comprensibili attimi di smarrimento decidono di chiedere aiuto.
In loro soccorso arriva un caicco, che però non è stato avvertito della presenza di altre due “pietre” pronte a colpire e la circostanza, come vedremo, risulterà fatale.
Arrivata in zona, la barca centra in pieno il secondo scoglio ed in breve comincia ad imbarcare acqua e ad affondare.
I naufraghi a questo punto uniscono le forze e chiamano nuovi soccorsi, che una volta giunti sul posto operano il recupero con la necessaria circospezione per evitare di centrare l’ultima delle tre pietre e questa volta ci riescono.
Per fortuna tutti se la sono cavata con ferite lievi.
Ma il problema resta ed anche il mistero, se si pensa che nella stessa zona sono successi altri incidenti anche a mezzi di linea muniti dei più sofisticati strumenti di rilevazione.
Evidentemente i casi sono due: o ci sono nuovi scogli non censiti oppure quelli che ci sono per evitare di essere colpiti si mimetizzano, comparendo e scomparendo a seconda delle situazioni.

venerdì 28 agosto 2009

Malfa: Tolleranza zero anche per topi e zanzare.

Nel quieto e fantasioso Comune di Malfa, anche quest’anno è stata attuata una massiccia campagna di disinfestazione. Un’azione atta a debellare topi e zanzare, che con la loro presenza minacciano la permanenza dei cittadini nelle loro case.
Ai sensi delle legge 25/1/1994 n. 82, le attività in oggetto sono state ovviamente disciplinate con rigore. Soprattutto logico.
Molto logicamente, infatti, l’azione di forza è stata attuata a fine estate. Probabilmente perché erano previste meno persone sul territorio.
Alle ore 02.00 l’afosa notte di fine stagione è stata illuminata dai lampeggianti silenziosi ed inesorabili degli automezzi che sparavano liquidi come una sentenza inappellabile. Un rumore sordo che squarciava la quiete della notte paesana.
Ma non c’era stato nulla da fare. Topi e zanzare, preventivamente avvertite, avevano combattuto fino all’ultimo soldato ed erano rimasti valorosamente in piedi.
Ma a sorpresa ecco il contrattacco comunale. Il tempo di mettere velocemente un paio di manifesti d’avviso, sperando che i nemici non ne avessero sentore, ed ecco l’offensiva a tradimento attuata a tra le ultime ore 26 e le prime del 27.
A quanto pare, causa l’eccessivo calore di quella notte, alcuni abitanti (tra cui anche esponenti politici) sono usciti in strada… proprio mentre il fuoco offensivo dei disinfestatori procedeva implacabile, abbattendo qualsiasi ostacolo si parasse davanti. E così, i poveri malcapitati sono stati investiti da imperiose spruzzate, a causa delle quali hanno registrato gravi disturbi.
La sintomatologia riscontrata è stata una forte ed improvvisa crisi di identità.
Per adesso tutto è stato messo sotto silenzio e non è possibile saperne di più. Si attendono comunque i risultati di questa campagna di disinfestazione. Al momento, i paesani continuano a grattarsi le punture d’insetto e a chiudere le porte all’imbrunire per non ritrovarsi in casa sgraditi visitatori.

mercoledì 26 agosto 2009

Salina: Ecologia acustica e turismo culturale.

Il cartellone estivo di Salina dimostra, anno dopo anno, come la verde isola delle Eolie sia ormai entrata a pieno titolo nel circuito della grande cultura.
L’area culturale in cui ha scelto di inserirsi, invece, si è chiaramente delineata solo negli ultimi mesi.
Il modo d’intendere il linguaggio artistico contemporaneo, di questa platea, è stato perfettamente rappresentato attraverso precise scelte musicali.
Vista l’esperienza di quest’anno, quindi, possiamo già anticipare che dalla prossima stagione sarà possibile gustare concerti per cornamusa e contrabbasso eseguiti rigorosamente in Mi bemolle (da accompagnare con un buon whisky scozzese d’annata, per dimenticare) oppure esecuzioni per ensamble di strumenti monocorda accordati in La settima, per ricreare la magia “mantrica” delle lande indiane.
Per la sempre più esigente platea che affolla le piazze salinesi, le amministrazioni metteranno a disposizione dei comodi giacigli per rilassarsi ed ammirare la via lattea estiva. Ovviamente, la tipologia del giaciglio varierà secondo la classe sociale dell’utenza: un pagliericcio per gli umili che si stanno avvicinando da poco a certe avanguardie ed un ben più omologato materasso per chi da anni frequenta certi salotti.
Ma gli amministratori non dimenticano gli ardori giovanili che, in questo aulico panorama, rimangono repressi e talvolta esplodono con improvvise fiammate festaiole.
Quindi, ben vengano scatenate serate di discoteca (sempre sotto le stelle) al ritmo serrato di urban-jungle-techno-house con spruzzatine ambient, organizzate in zone inaccessibili per salvaguardare il delicato padiglione acustico di certo turismo culturale.
Per tutti gli altri, magari nostalgici degli anni ’60 e ’70 un po’ “pulp fiction”, reputati dei sovversivi e quindi giudicati come potenziali destabilizzatori della quiete sociale,
ma che ancora hanno il coraggio di suonare questa musica “deviata” all’interno delle proprie mura, sono pronte speciali Forze dell’Ordine che ristabiliranno l’equilibrio acustico, staccando materialmente loro la spina!

lunedì 24 agosto 2009

Trasporti eolie: l’ultimo valzer.

Scorre veloce, verso la fine l’ultima estate dei trasporti di Stato. Tra qualche mese i gloriosi vessilli della Caremar, Toremar, Siremar e Saremar verranno riposti nel grande armadio dei ricordi.
Finisce un’epoca per alcuni gloriosa, per altri disastrosa; certamente un pezzo della nostra storia.
Nulla sarà più come prima. Addio ai vecchi carrozzoni di stato, pozzi senza fondo che da decenni divorano i soldi del povero contribuente e largo ai nuovi salvatori della patria: i privati.
Il tavolo è pronto, preparato e imbandito con cura durante questi anni. Si aspettano solo i commensali, per dare inizio al banchetto vero e proprio.
Fra qualche mese saranno proprio loro a contendersi l’esercito dei vacanzieri disposti a tutto pur di raggiungere le mete delle loro vacanza.
Saranno loro ad offrire quel salto di qualità tanto auspicato negli anni bui dei trasporti di Stato.
Già si favoleggia di intrattenimenti speciali per i passeggeri, spettacoli a bordo delle navi, hostess amorevoli pronti ad offrire assistenza per il mal di mare: efficienza e comfort.
Anche il personale sarà costretto a scrollarsi di dosso quell’aria un po’indolente tipica dell'impiegato ormai privo di stimo per mettersi in riga e dare il meglio di sé stesso, perché il privato ci tiene, vigila, pretende ed è pronto a sbatterti fuori se non sei all’altezza.
Al tavolo ormai tutto è pronto per dividersi l’invitante spezzatino, preparato con cura certosina da mani esperte. Come dicono gli esperti della materia restano solo da risolvere alcuni dettagli.
Qualcuno, molto inopportunamente (probabilmente la solita quinta colonna infiltratasi nel meccanismo), ha posto il problema dei collegamenti con le isole minori, svolti nei periodi poco redditizi ed usualmente indicati quasi in maniera dispregiativa come “funzioni sociali”.
L’omino ha fatto presente come questo carrozzone ha garantito nel corso del tempo anche corse fuori stagione, assolutamente antieconomiche, ma fondamentali per non lasciare isolato il povero passeggero diretto ad Alicudi o ad altra sperduta destinazione.
Siamo certi che i nuovi salvatori si faranno carico anche di questo…. ma con i soldi degli altri.

sabato 22 agosto 2009

Salina: passeggiate e passeggiatrici.

Nell’ambito del Salina Festival, quest’anno sono state sperimentate manifestazioni destinate a stravolgere il concetto di turismo di elite.
La platea, infatti, sempre più compenetrata col concetto di ambiente, ormai vuole scoprire l’essenza dell’habitat in cui si trova.
Spesso capita che chi si professa da un giorno all’altro ambientalista non conosca bene l’argomento o che comunque non lo abbia completamente “digerito”, facendo così rimanere certi argomenti cruciali sullo stomaco.
Ecco quindi la necessità di “educare” quelli che sono i veri e propri componenti di questo nuovo turismo, cioè tutti quei ricconi che incrementano l’economia degli imprenditori isolani.
Nel programma sono perciò previste delle “passeggiate sonore” organizzate nelle zone più incantevoli dell’isola, dove un esperto guiderà i partecipanti all’ascolto.
Questa figura avrà l’impegnativo compito di indirizzare l’attenzione su determinati suoni piuttosto che altri, selezionando di volta in volta le vibrazioni che dovranno essere godute dai ricconi vari.
Proprio per rendere ancor più gradevole il cammino, strada facendo ci si imbatterà in passeggiatrici di professione; donne di bell’aspetto che ben si integrano col paesaggio e che svolgono da anni questo mestiere, riportando un grande profitto anche di natura economica.
Queste figure si intratterranno con i passanti, i quali potranno rivolgere loro delle domande specifiche sull’attività ricreativa appena intrapresa. Verranno prese in considerazione anche le esigenze più particolari dei partecipanti.
I comuni si impegneranno a mantenere questo servizio stradale durante le varie fasce orarie in cui si articoleranno le passeggiate. Particolare attenzione verrà data al servizio notturno, in cui queste passeggiatrici, per rispettare la naturalezza del territorio, come delle lucciole verranno illuminate mentre aspettano vicino gli angoli delle strade.
Questo permetterà loro di essere segnalate senza far particolari rumori, per non disturbare il cammino di esplorazione.

martedì 18 agosto 2009

Salina: isola di quiete o di movida?


Ma Salina, ed in particolare il paese di Malfa, è un luogo per “vecchi”? L’interrogativo si fa di anno in anno sempre più angosciante.
La disputa è diventata ormai argomento fisso di discussione sia di ogni salotto che si rispetti che di frotte di ragazzotti vocianti.
I luoghi comuni citati a supporto delle varie tesi si sprecano: dal povero lavoratore che la mattina deve alzarsi presto per andare al lavorare, al forestiero che ha comprato casa e ora non vuol sentire volare una mosca, passando per i giovani che non riescono a sfogare la trasgressività tipica della loro età.
Ed allora, si chiedono tutti, come trovare la “quadra”, per dirla con “ il senatur” (una delle menti più lucide dell’attuale panorama politico italiano)?
Siamo certi che il personaggio in questione, se interpellato, avrebbe risposto citando un vecchio adagio popolare: “ ’Un si po vulìri a stipa china e a mugghieri ‘mbriaca” (citazione dialettale in ossequio alle nuove norme sui dei dialetti). Traduzione: “Non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca”.
Ed allora, probabilmente, occorrerebbe partire proprio dall’antica saggezza dei nostri avi e tornare una volta per tutte al passato..
Forse è il momento di fare una scelta netta: ritornare al lavoro della terra, cominciando magari, come qualcuno sollecita, col regalare ai giovani i terreni incolti.
Mandarli a zappare, in modo da impegnarli durante il giorno per non trovarseli a schiamazzare tutta la notte.
I gestori dei locali dovrebbero ispirarsi ai vecchi bar di paese; gente alla buona che chiudeva presto la sera e non assecondare, come succede oggi in taluni posti, le lascive tendenze del momento che rischiano di minare le basi etico-morali della civile convivenza.
Le iniziative intraprese nel Comune di Malfa, seppure una piccola goccia nel mare tempestoso, vanno nella giusta direzione, perché prevenire è meglio che curare.
Dunque la temperatura-ludica in paese, specie nelle ore notturne, deve essere mantenuta bassa, le reazioni agli stimoli sia sonori che di altro genere anestetizzati, in modo da non far partire la “movida” che rischia di travolgere le nostre notti.
Dall’imbrunire in poi, infatti, in paese si materializza una moral-suasion mai invadente con inviti alla riflessione, a guardarsi dentro e non abbandonarsi alla gioia effimera dell’attimo di piacere.
Certo, tutto questo non basta. Occorre che anche la musica che allieta le torride notti estive non sia lasciva e non trasmetta forti sensazione corporee, non inviti a sfrenarsi e dunque a bere, ma sia aulica, cristallina, possibilmente da camera.
Anche i fuochi d’artificio, che tanto disturbano il sonno, tralasciando le migliaia di euro buttati in aria, potrebbero essere degnamente sostituiti dall’osservazione del silenzioso e maestoso spettacolo delle stelle cadenti d’agosto, magari accompagnato da un bel quartetto d’archi.
Infine anche l’informazione dovrebbe fare la sua parte, promuovendo una campagna informativa sui vantaggi dell’andare a letto presto, su come il sonno di “prima sera” sia essenziale per un buon equilibrio psico-fisico.
La proliferazione di regole sempre più rigide ed ordinanze che regolamentano sempre più minuziosamente la nostra vita non porta da nessuna parte.
Servirebbe il coraggio di scelte chiare, piuttosto che pensare di conciliare l’inconciliabile.

lunedì 17 agosto 2009

Nel segno del Ferragosto.

Alla fine, il Comune di S. Marina Salina, nella sua industriosità, doveva stupire a Ferragosto ed ha stupito.
La sfida del piccolo ed operoso Comune di Leni, lanciata sul fronte pirico all’ultimo momento, non era stata per nulla gradita.
La tradizione parlava chiaro: a S. Marina andava da anni lo scettro incontrastato per i migliori fuochi del 15 agosto. Anche perché era l’unico Comune a farli!
Avevamo parlato della possibilità che gli amministratori si denudassero sotto i fuochi pirotecnici, ma era stato registrato un feed-back talmente negativo che i responsabili hanno preferito desistere.
Ecco, allora, che bisognava piacevolmente “esagerare” coi fuochi stessi.
Delle colonne sonore hanno accompagnato il tutto, creando grande suggestione.
Quest’ultima è stata talmente forte che, mentre echeggiavano le note dei Carmina Burana di Carl Orff, tra i bagliori rossastri e il fumo che pareva nebbia albionica, la gente ha avuto la sensazione che i due primi cittadini di Leni e S. Marina si stessero affrontando in un duello definitivo a fil di spada.
Ma si trattava solo di ombre. Forse!
Dopo quello che pareva un macabro rituale voodoo (attuato forse per esorcizzare certe paure), le luci sono diventate nuovamente splendenti ed hanno sancito l’ennesima positiva uscita dell’industrioso centro salinese.

sabato 15 agosto 2009

Salina: Ferragosto col botto!

Ennesima sfida tutta salinese da giocare sul filo del rasoio.
Da anni, l’industrioso Comune di S. Marina Salina delizia la platea turistica con dei giochi pirotecnici per Ferragosto e, ogni volta, l’evento è accompagnato da novità molto all’avanguardia.
Nella mezzanotte che sanciva il passaggio al Ferragosto del 2009, a sorpresa, il comune di Leni ha sfruttato in pieno il fascino della baia di Rinella ed ha sparato dei fuochi di tutto rispetto.
La gente non sapeva che pensare. Da un lato si era felici per l’iniziativa, dall’altro si pensava che quell’esplosione di colori sarebbe stata pagata a caro prezzo… sulle bollette dell’acqua e della spazzatura!
Già questi primi due mesi di nuova amministrazione non erano riusciti ad aumentare il tasso occupazionale. Ora pure le bollette, che dovranno per forza essere incrementate…
Ma non si è trattato di un semplice vezzo. Lanciare questo guanto di sfida era necessario, per far capire che c’è la precisa volontà di spezzare l’egemonia turistico-economica del Caput mundi isolano.
Una sorta di investimento, quindi.
Ma la domanda è: sarà capace S. Marina di inventarsi qualcosa in corsa, per far cancellare dalla memoria collettiva questa sfida pretenziosa?
Nelle prime ore del nuovo giorno sono stati visti amministratori santamarinesi aggirarsi per l’isola, probabilmente per incontrare degli esperti in campo pirico.
È trapelato che l’unica soluzione è quella di stupire, nel vero senso della parola, il pubblico che stasera si accalcherà nella darsena turistica.
Un colpo ad effetto potrebbe essere quello di far denudare tutti i migliori esponenti politici sotto i botti pirotecnici di Ferragosto, creando così un piacevole choc a turisti e residenti.
Staremo a vedere e, comunque, buon Ferragosto a tutti!

giovedì 13 agosto 2009

Malfa: sventato “festino” rave allo Scalo Galera.

Sono arrivati alla spicciolata, confusi tra la gente, pronti all’ennesimo “festino”. Questa volta ad essere preso di mira da questa orda di giovanotti è stato il tranquillo borgo marinaro di Scalo Galera di Malfa.
Ormai sembra questa l’ultima frontiera del divertimento: “Rave-party”, “Sea-rave o “Boat-party” che sia, il comune denominatore è sempre quello di sfrenarsi senza limiti.
Il fenomeno nell’arcipelago eoliano ha il suo punto di elezione “nell’isola della perdizione”, Panarea, dove frotte di giovanissimi ragazzi e ragazze si danno convegno sulle barche per trascorrere tra balli ed alcool le giornate di vacanza.
Ma questa moda rischia di contaminare anche le altre isole che finora ne erano rimaste immuni.
Così, l’altra sera, questi “vacanzieri del piacere” hanno cercato di infrangere la quiete del piccolo borgo di Scalo Galera.
L’azione era ben congegnata: prima il tradizionale passa parola, poi hanno segnato il percorso con decine e decine di candele, in modo che tutti potessero trovare il luogo della festa.
Furbescamente, per non dare nell’occhio, ognuno ha portato con sé una parte dell’occorrente per la riuscita della festa.
Ma stavolta la subdola operazione non è riuscita grazie ad una meticolosa operazione di intelligence.
Difatti, fin da primo pomeriggio, si erano notati strani movimenti lungo la strada che portava al porticciolo.
Ragazzi che scendevano portando con sé fili, cavetti, casse audio camuffate da valigie, aste per svitare lampadine… Oggetti insoliti insomma, per chi volesse godere della tranquillità di questi meravigliosi luoghi.
La cosa ha insospettito non poco gli organi preposti, che subito hanno alzato il livello di allerta al grado arancione.
Gli ignari giovani, probabilmente abituati al lassismo di altri posti, sono caduti nel tranello e dopo aver silenziosamente portato tutto l’occorrente pensavano di essersi ancora una volta fatti beffe dei controlli.
Ma quando sembrava tutto pronto, ecco il colpo a sorpresa: dietro la consolle si erano infatti infiltrati, all’insaputa di tutti, degli agenti in borghese travestiti da DJ, i quali, più che dare inizio alle danze, hanno invitato tutti a tornare a casa.
Sul momento si è pensato ad uno scherzo, ma quando al posto della musica “grunge” “progressive-techno-electro” con spruzzate di “house” sono risuonate le note indimenticabili de “Il Silenzio” di Ninì Rosso, tutti hanno capito che stavolta era veramente finita.

mercoledì 12 agosto 2009

Salina: Il CITIS vara il progetto “Tele-bus”.

In un momento in cui Salina vive il picco del caos estivo, il Consorzio Intercomunale Trasporti Isola Salina (in arte “C.I.T.I.S.”) ci mette abbondantemente del suo per aumentare i disagi del turismo isolano.
Gli aliscafi arrivano in ritardo, e allora? Bisogna attenderli, anche se in forte ritardo!
Questo provocherebbe ulteriori problemi sulla corsa seguente? Stupidaggini, si assoldano altri autisti e si promuovono più corse di quelle che ci sono!
Al diavolo l’austerità finanziaria quando in ballo c’è il soddisfacimento della domanda turistica.
Ben vengano allora le corse al tramonto, all’alba, deregulation assoluta per venire incontro alle esigenze individuali.
Basta guardare cosa succede nel campo del trasporto con elicotteri, diventato in pochi anni un modello di trasporto a misura d’uomo (inteso nel senso di singolo individuo).
All’utente basta comporre un numero e dopo pochi minuti ecco materializzarsi il mezzo che vi preleva direttamente dal terrazzo di casa per la destinazione richiesta.
Adesso, visto che ci si è resi conto di non sapere e di non potere fare fronte ad un turismo degno di chiamarsi tale, pare che la Dirigenza CITIS stia approntando un nuovo progetto nel campo dei trasporti terrestri. Questa iniziativa sarà chiamata: “Tele-Bus”.
Le classiche corse rimarranno solo come ossatura di base, dilatandole nell’arco della giornata.
Ma, questa è la novità, verranno posizionate delle cabine (nella foto) da cui sarà possibile chiamare all’occorrenza l’autista più vicino in zona, il quale svolgerà un autentico servizio taxi ad un costo nettamente inferiore.
L’iniziativa della Dirigenza CITIS cerca così di arrestare la preoccupante emorragia di utenze, che sempre più spesso preferiscono ormai l’elicottero come mezzo di spostamento tra comuni o anche all’interno degli stessi.
In più, a differenza degli autobus CITIS, gli elicotteri non hanno bisogno di apposite aree di sosta consone allo scopo, in quanto il mezzo aereo per atterrare può utilizzare oltre ai prati anche tetti, terrazze ed abitazioni.
Il tutto, s’intende, viene fatto per venire incontro alle legittime esigenze del turismo e soprattutto nel pieno rispetto dello sviluppo del territorio.

lunedì 10 agosto 2009

Via S. Lorenzo: l’Amministrazione di Malfa brancola nel buio!

Il Comune di Malfa si accinge a vivere le ultime fasi della festa patronale di S. Lorenzo.
A suggellare l’evento, la gradita visita di sua Eminenza il Vescovo.
Ma già durante la sera della vigilia laurenziana i turisti, graditi ospiti delle nostre terre, hanno lamentato la completa mancanza di illuminazione proprio nella Via S. Lorenzo (una delle strade più antiche del paese); in particolare nella parte alta, cioè proprio sotto la chiesa.
Il contrasto, a dirla tutta, è ancora più forte in quanto altre strade presentano un massiccio sistema di lampioni, costantemente accesi. Come del resto accade nella parte bassa della via medesima.
Come mai questa discrepanza?
La motivazione pare molto complessa: dopo aver montato i lampioni, infatti, si era proceduto all’appalto per l’acquisto delle relative lampadine. Ma al momento di montarle, ci si è resi conto che era stata espletata la gara per un quantitativo inferiore all’effettivo fabbisogno.
Non si è capito se ad essere errato è stato il conteggio dei lampioni oppure un’eventuale proporzione matematica applicata alle lampadine.
Resta il fatto che adesso, viste le nuove leggi sulla trasparenza e sulle leggi della competizione del mercato, bisogna indire una nova gara. Vista la condizione economica in cui versa il Comune di Malfa, però, un ulteriore impegno su questo capitolo di Bilancio appare alquanto oneroso e quindi difficilmente percorribile. L’ufficio Ragioneria, infatti, avrebbe posto il veto su una tale operazione, creando l’ennesima spaccatura silenziosa all’interno dell’Amministrazione.
Intanto la popolazione procede a tentoni, sperando in un miracolo di “illuminazione” del santo Patrono.

sabato 8 agosto 2009

S.Marina Salina = Comune modello.

L’industrioso Comune di S. Marina Salina sembra non avere più limiti.
Continuamente alla ribalta in quanto assoluto protagonista dell’attuale scena inter-insulare, il luogo che più di ogni altro spicca agli onori della cronaca mette a segno l’ennesimo colpo vincente.
È notizia recente, come evidenziato dal solito ed impeccabile Ufficio stampa comunale, che la Regione siciliana, Assessorato della Famiglia, delle Politiche Sociali e delle Autonomie Locali, ha assegnato proprio al piccolo Comune di Salina l’ambitissimo trofeo “Premialità”.
La prestigiosa onorificenza viene assegnata al Comune che più si è distinto nell’ esercizio 2008 al soddisfacimento di sette indici previsti dalla normativa regionale vigente.
Tra questi spicca in primis lo sforzo “retroattivo” ad introduzione burocratica costante; a questo grande sforzo, non indolore comunque, sono seguiti altri sforzi non meno impegnativi: sforzo tariffario, sforzo fiscale, capacità di riscossione, propensione agli investimenti, flussi turistici, predisposizione del programma di riscossione tributi per l’anno 2009.
Sempre nell’ambito di questa speciale classifica dei “soddisfacimenti”, sono stati assegnati ai Comuni dell’Isola di Salina € 272.960,71 così ripartiti: Comune di Malfa € 29.223,20; Comune di Leni € 48.205,71; Comune di Santa Marina Salina € 195.531,80.
Come si può notare, al Comune di Malfa, che non si è impegnato quasi per nulla al soddisfacimento dei requisiti richiesti, è andata giustamente la simbolica “maglia nera”.
Il comune di Leni, che durante la passata Amministrazione ha dato incoraggianti segnali di impegno, si è classificato già in una posizione più dignitosa.
Ma già si pensa che questo capitale andrà presto bruciato, vista la crescente ed improvvisa disoccupazione venutasi a creare poco prima delle elezioni e non risolta dall’attuale gruppo politico dopo ben due mesi di attività.
Il piazzamento di S. Marina parla da solo, soprattutto se si pensa che il Comune di Lipari (l’isola madre) ha ricevuto “solo” € 113.000.
In questo momento S. Marina è certamente il Comune eoliano che come qualità di vita, vivibilità del territorio ed efficienza amministrativa può gareggiare con le migliori realtà del Nord.

giovedì 6 agosto 2009

S. Marina Salina: «Abbiamo il turismo mondiale in pugno!».

Le gerarchie turistiche, nell’isola di Salina, sono ormai chiare. Dopo l’operazione (riuscita) di far sbarcare la nave Laurana nel proprio porto, l’amministrazione del Comune di S. Marina suona trionfante le fanfare.
Era stato lasciato loro in eredità un porto letteralmente a pezzi… L’abilità politica è stata tale che l’attracco è risorto in breve tempo dalle sue stesse ceneri.
«Nonostante i venti avversi» recita il comunicato del sempre impeccabile Ufficio stampa comunale «siamo riusciti a fare andare “in porto” l’operazione. In questo luogo in cui l’erba non cresce per infestare le strade ed in cui non esistono problemi di traffico perché da noi vengono solo i migliori, molto presto» recita testualmente il comunicato «non tramonterà più il sole!».
Il segreto di tanto successo? Semplice: un consulente turistico-aziendale di caratura internazionale, tenuto nel più totale anonimato.
Dagli appunti carpiti dai nostri contatti, sembra che le ultime direttive impartite per ergersi definitivamente a Caput mundi del turismo siano molto semplici: combattere l’abusivismo, rispettare l’ambiente, mantenere pulite le acque e far rispettare le regole.
«E occorreva spendere migliaia di euro del bilancio comunale per banalità simili?!» ha urlato sdegnata l’Opposizione, pronta a contestare qualsiasi iniziativa.
Ma senza battere ciglio, il consulente, ormai a fine contratto, ha dato queste ultime disposizioni di marketing: «La cosa basilare è puntare sul turismo indiano. Non ha importanza se queste persone provengano dall’India propriamente detta o se siano semplici pellerossa… basta che siano o facciano gli indiani! Il futuro sta là.
Per il resto, bisogna assolutamente creare un turismo destagionalizzato. Mese per mese, si punterà su turisti di nazionalità differenti, ai quali verrà calato un apposito pacchetto. A gennaio verranno i finlandesi, a febbraio i norvegesi, a marzo i russi, ad aprile i danesi, a maggio le svedesi, a giugno i marocchini e così vi dicendo.
Sarà importante chiudere le frontiere a tutti quelli appartenenti ad altre etnie. Insomma, la compenetrazione, in questo settore, non sarebbe positiva».
Ma dopo tutto questo ragionamento, la domanda, anche tra la Maggioranza, è nata spontanea: «Ed i turisti indiani dove li mettiamo?».
L’esperto non ha saputo (o voluto) dare risposta.

martedì 4 agosto 2009

Salina: la promessa del Presidente.

La promessa del Presidente neo-eletto e della Giunta al gran completo davanti agli amministratori dell’Arcipelago era stata solenne: “Tra 101 giorni faremo il punto su quanto siamo riusciti a fare per le Eolie”. Era il luglio del 2008.
Tutto giusto, di sbagliato c’era solo la declinazione del verbo “essere”: non la prima persona plurale ( “siamo”) bensì la seconda (“sarete”). Il particolare non è di poco conto ed ha fatto scoccare la scintilla.
La classe politica in genere poco incline al lavoro materiale, in quanto notoriamente usa il cervello come principale strumento di lavoro, sferzata dalle parole del neo-Presidente si è data subito da fare.
L’entusiasmo scaturito da quell’incontro ancora oggi non da segni di cedimento: “ecco finalmente il nuovo che avanza”, occorre essere ottimisti, mobilitare le risorse umane e convincersi che in fondo “volere è potere”.
Il neo-Presidente parlò addirittura di “Provincia ingrata”, riferendosi allo scarso interesse mostrato dai suoi predecessori per il territorio eoliano.
Un mea culpa che sembrò così vero da indurre gli amministratori a consolarlo invitandolo a non abbattersi così per colpe non sue, anche perché, come sappiamo bene, “al peggio non c’è mai fine”.
È passato un anno da allora ed i risultati non si sono fatti attendere.
I primo a muoversi è stato il Comune di Leni, Sindaco, amministratori e semplici cittadini, tutti insieme appassionatamente, hanno cominciato a ripulire le strade provinciali ridotte in condizioni penose.
A seguire il Comune di Malfa, che ha impegnato direttamente gli eletti dal popolo, dal Presidente del Consiglio a consiglieri comunali vari, che idealmente hanno raccolto il testimone lasciato dai volenterosi del Comune Leni e hanno continuato l’opera di ripulitura.
L’entusiasmo cresce sull’Isola nel vedere con soddisfazione che quando ci si impegna in prima persone i risultati si vedono, le erbacce scompaiono ed allegramente si macinano chilometri su chilometri.
Si percepisce metro dopo metro che nulla è impossibile, basta volerlo e soprattutto basta trovare chi lo fa.
Il Comune di S. Marina Salina non ha ancora battuto il colpo, ma si sa che da quelle parti l’erba non cresce come negli altri comuni.
Attendiamo impazienti la prossima riunione di verifica, quando il neo-Presidente davanti a tanto lavoro potrà dire: “ Non pensavo che sareste riusciti a fare tutto ciò, continuate così perché l’elenco delle cose da fare è lungo”.