lunedì 22 febbraio 2010

Black out!

Un fine settimana tormentato a Salina, soprattuto nel Comune di Malfa.
I fatti sono sostanzialmente questi: nella tarda serata di venerdì scorso, senza motivazioni apparenti, è saltata la luce in tutta l'isola.
Il silenzio isolano, a causa dell'oscurità, sembrava risuonare ancora più... rumorosamente!
Nella nottata, è tornata la luce.
Ma l'indomani, la sorpresa: le linee telefoniche di Malfa, sia fisse che mobili, erano saltate.
Non era possibile fare praticamente nulla. Fax ed internet potevano essere dimenticati.
Tanto per non sbagliare, l'ufficio postale ha chiuso i battenti!
Ci si è chiesti subito come si faceva a vivere fino a pochi anni fa senza determinati prodigi della tecnologia. La rabbia aumentava ancora di più al pensiero che negli altri Comuni tutto funzionasse più o meno come al solito.
Come se non fosse bastato, durante i giorni di sabato e domenica i mezzi di trasporto marittimo non hanno viaggiato e la situazione è rimasta a vegetare.
Quando lunedì mattina sono arrivati i tecnici, la rabbia è esplosa. Si è espresso ad alta voce il dissenso per i disservizi costanti a cui deve sottostare la gente, la quale deve subire l'arretratezza di un luogo che pare essere uscito dal Quinto mondo; come se non bastasse, pareva che se ci fossero stati altri personaggi, la situazione sarebbe stata gestita diversamente.
Anche nei confronti dei fattori meteomarini!
Ma cosa ha fatto saltare tutto così improvvisamente, tanto da arrecare questi notevoli danni?
Qualcuno parla di un affollamento imprevisto sulla rete internet; altri, invece, imputanto il fenomeno ad un effetto collaterale dovuto al tentativo di azionare il mega-pacco che a Malfa dovrebbe servire a far funzionare il servizio di ADSL.
La velocità di navigazione sarebbe tale che l'energia dell'intera isola risulterebbe insufficiente a far funzionare la centralina.
Che venga quindi tutto rimandato al mittente anche stavolta?

domenica 14 febbraio 2010

S. Marina: tra scioperi della fame e scandali cimiteriali.

Sembrano passati secoli da quando l'industrioso Comune di S. Marina pareva ergersi come modello a cui tutte le realtà eoliane dovevano ispirarsi, sotto ogni punto di vista.
Ed invece, sono passati solo pochi mesi.
L'ultima mazzata, come detto alcuni post or sono, era arrivata con l'ennesimo danno al porto commerciale.
Allertati dai sempre insonni Uffici stampa, le testate giornalistiche regionali ed i network mediatici insulari hanno dato spazio al telegramma che il primo Cittadino di S. Marina ha inviato ai principali referenti istituzionali: se le richieste di pronto intervento alle strutture lesionate non dovessero giungere al più presto, sarà sciopero della fame!
Salina è in ginocchio, causa anche un porto di Rinella incapace di sopportare una tale mole di traffico (nonostante le promesse fatte dai relativi Amministratori, che a loro volta si sono rivelate, alla lunga, autentiche promesse da... marinaio!).
Il problema, quindi, riguarda tutti e per tal motivo diventa ancor più urgente.
E le Istituzioni che avevano chiesto a suo tempo il voto, ora che fanno? Tacciono facendo finta di niente?
Ecco quindi che il Capo del paese ha deciso di improvvisarsi come novello Pannella. A mali estremi, estremi rimedi!
Ma come al solito, c'è già chi maligna e sostiene che sia un semplice pretesto per rimettersi in linea, visto che l'estate è alle porte.
C'è poi chi va oltre e sostiene che ogni alimento risparmiato potrà essere rivenduto nel negozio di cui è proprietario... il Sindaco stesso! Ciò sarebbe un piano economico di re-investimento per contrastare il nascente supermercato di origni malfitane in terra santamarinese, che la burocrazia locale non è riuscito a rispedire al di là del confine che si trova nella zona di Portella.
E se lo sciopero dovesse essere, per determina sindacale, esteso poi a tutta l'Amministrazione? Quali sarebbero le reazioni... interne?
Come se non bastasse, le voci di una Maggioranza instabile continuano a battere a tamburo battente. I fatti del cancello cimiteriale chiuso per ripicche personali, che hanno dato voce al dissenso di componenti del Gruppo Misto, sono caduti sotto silenzio. Che siano stati insabbiati? Ma quali erano in realtà questi problemi, di cui si è parlato in maniera criptica su internet, con uno scambio epistolare virtuale tra Sindaco e Consiglieri in cui venivano chiamati in causa anche Babbo Natale e la Befana?
Che dopo i più noti scandali denominati "Watergate" e "Sexygate" ci sia un "Cemetarygate" (letteralmente: cancello del cimitero, per l'appunto)?
Attendiamo approfondimenti e sviluppi delle vicende, che ad oggi appaiono parecchio confuse.